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Un’estate in famiglia: la Banda Merino a Euro Under 21

La seconda estate da grande lontano da casa: Mikel Merino è uno dei talenti del futuro della Spagna, grande visione di gioco, una sorprendente maturità dimostrata in stagione e un legame affettivo importante con i suoi parenti. Così forte che non ha potuto fare a meno di portarli con sé in Italia, nonostante in carriera sia già passato per altri Paesi come Germania e Inghilterra per vestire le maglie di Borussia Dortmund e Newcastle.

Girando per gli stadi in cui la Spagna ha affrontato la fase a gironi era quasi impossibile non notare tutta la sua “banda”. Cinque maglie della Spagna in fila, tutte con il numero 8 e il nome di Merino sulle spalle. Sempre in tribuna, dall’esordio con l’Italia al torrido caldo di Reggio Emilia fino alla gara conclusiva del girone di nuovo al Dall’Ara.

Situazione troppo curiosa per non essere approfondita, ed ecco che allora si è scoperta l’identità del suo personale fan club. Padre e fratello i supporter maschili, accompagnati dal blocco femminile di cui fanno parte la fidanzata, la madre e la nonna.

Siamo qui per lui, volevamo stargli vicino e per questo abbiamo preso un albergo vicino a quello dove alloggia la Spagna” ci racconta il padre. D’altronde non è possibile stare sempre assieme e allora la famiglia si arrangia come può. Ad esempio durante uno dei pochi giorni liberi che hanno avuto i calciatori, la nazionale ha organizzato una piccola festa, a cui hanno potuto partecipare anche persone esterne alla nazionale. Ed ecco che allora la Banda Merino ha potuto cogliere l’occasione per passare del tempo con l’idolo di casa.

Pochi attimi intimi, qualche chiacchiera e la grande spinta emotiva per rendere speciale l’Europeo del talento classe 1996 della Real Sociedad: ogni volta che passa sotto la tribuna è una festa e quando gioca poi è sempre il più tifato. Un tempo contro l’Italia, tutta la partita contro il Belgio e la presenza nel finale anche contro la Polonia.

Perché se è vero che sul campo è la Spagna principalmente di Ceballos e Fabián Ruiz, sugli spalti con Mikel Merino non c’è partita per nessuno.