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Dall’Inter all’esordio in A con la Samp: Rocca fa sognare il Foggia

Toccare il fondo per ripartire. Probabilmente il Foggia ne sa qualcosa. Michele Rocca, anche. Un cammino in crescendo quello dei rossoneri che, dopo le quattro sconfitte consecutive di inizio stagione, sono poi caduti una sola volta contro il Teramo, offrendo comunque una buona prestazione non premiata dal risultato. Poi il ritorno alla vittoria con la Viterbese e quella con il Palermo sotto l’incessante pioggia, arrivata dopo una settimana particolarmente difficile, con l’ex capitano Federico Gentile vittima di una vile aggressione. Ciò che è accaduto a Gentile è stato un episodio grave e chi l’ha commesso non è un tifoso del Foggia, spiega Michele Rocca ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “Quell’episodio non può e non deve essere collegato alla nostra tifoseria, della quale avevo un bellissimo ricordo ancor prima di trasferirmi qui”.

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Brividi ed emozioni, che portano con sé anche tanti ricordi e qualche rimpianto: “Mi dispiace per il modo in cui mi sono lasciato con il Livorno”, confida il centrocampista classe '96. Un’esperienza durata due anni, finita con la decisione della società toscana di non prolungare il contratto del giocatore. 35 presenze e 2 gol, chiusa la parentesi amaranto ecco che si apre quella rossonera in una calda giornata di metà ottobre. Un colpo messo in atto dal ds Ninni Corda proprio nel periodo di maggiore necessità. Un rinforzo a centrocampo doveroso, in grado di migliorare il valore dell’organico a disposizione di Marchionni, considerando il tunnel di sconfitte dal quale non sembrava più capace di uscire. "Foggia è una piazza importante con uno stadio glorioso, vive di calcio 24 ore su 24. Indossare questa maglia significa avere grandi responsabilità", aggiunge Michele.

Sceglie la maglia numero 33 e si ritaglia sin da subito un ruolo da protagonista con i rossoneri. Debutta da titolare nel derby d’Apulia contro il Bari e, da lì, i rossoneri vincono e sembrano non fermarsi più… Michele Rocca, anche. Le gioca praticamente tutte, sino a diventare decisivo per la squadra rossonera: "Devo dire che ho un buon rapporto con tutti i miei compagni. Siamo quasi tutti giovani, uniti e con tanta voglia di far bene". 

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Nel match contro il Palermo Rocca segna ancora e raggiunge quota 4 gol, dopo quelli messi a segno con Casertana, Virtus Francavilla e Viterbese. Il Foggia intanto si proietta a 21 punti, raggiungendo il quarto posto in classifica e consolidando le ambizioni per centrare un posto nei playoff. Ormai un sogno alla portata di questa squadra… e della storica tifoseria. "Di Foggia amo il calore della gente. Quando sono in giro e mi riconoscono, si fermano a fare due chiacchiere, ti offrono il caffè"… e magari anche un po' di Borghetti. “Il solito”, che ormai si beve per scaramanzia (oltre che per tradizione) prima di ogni partita. "Sono legati alla squadra della città, si mettono tutti a tua disposizione. È davvero gratificante ed è proprio questo che ci manca: il poter giocare con il pubblico, con i nostri tifosi che ti spingono e trasmettono calore e carica. Ci manca terribilmente".

Nonostante l'assenza del pubblico sugli spalti dello 'Zaccheria', a Michele non sembrano mancare le doti principali: grinta, coraggio, spirito di sacrificio e tanta, tanta energia... oltre al fiuto per i gol. Doti che hanno sempre contraddistinto il centrocampista milanese cresciuto nelle giovanili dell'Inter e del Novara, prima dell'avventura con la Sampdoria, che lo acquistò per 400 mila euro nel 2015: "Tra i ricordi più belli c'è sicuramente l’esordio in Serie A contro l’Atalanta". E non solo. Basti pensare a quel Torneo di Viareggio conquistato con l'Inter primavera nel 2015: Rocca mette a segno due reti nel corso della competizione e, con la squadra allenata da Stefano Vecchi, riesce a vincere tutte le partite. Una camminata trionfale, come mai prima era successo a Viareggio. 

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Poi la chiamata della nazionale italiana U20, con cui scende in campo per otto volte, realizzando anche una rete. "Il mio amore per il calcio è nato un po’ per caso. Non avevo nessuno in famiglia che giocasse a calcio dal quale ereditare questa passione, però dal mio primo allenamento svolto quando avevo cinque anni non ho più smesso di giocare", racconta Michele. Qualcuno dalle grandi doti calcistiche, però, lo ha sempre incantato: "Sono interista dalla nascita, il mio idolo è sempre stato Ibrahimovic". 

E in futuro? "Vorrei tornare alla Sampdoria e poterci rimanere", ha svelato Michele. Questa volta, però, da protagonista. Intanto, prova ad esserlo in un'altra storia, quella a tinte rossonere, proprio nell'anno del centenario celebrato lo scorso maggio. Una lunga storia d’amore, inframezzata da un misto di gioie e lacrime, sogni e delusioni. Il Foggia ha toccato il fondo, adesso si gode la parte alta della classifica. Michele Rocca, anche.