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Mertens come Kalinic e Borja Valero: tra soldi e amore… un altro no alla Cina

Gli faremo un’offerta che non potrà rifiutare”. Ma non è sempre questione di soldi. E per i campionati emergenti, come quello cinese, l’ingaggio da corrispondere al giocatore diventa il punto di forza nella trattativa.Non è bastato per Kalinic, corteggiato dal Tianjin Quanjian, così come non è stato sufficiente per Borja Valero, cercato dall’Hebei Fortune (che ha ripiegato poi su Hernanes): entrambi, infatti, hanno preferito rimanere a Firenze e rinunciare a stipendi da capogiro.

E’ stata questa anche la scelta di Dries Mertens, che ha rivelato al nieuwsblad.be di aver rifiutato una proposta davvero allettante, proprio dal Tianjin allenato da Fabio Cannavaro. “Lo ammetto, ci ho pensato per un giorno, perché erano talmente tanti soldi che avrei messo a posto anche i miei nipoti. Ma poi ho deciso di rifiutare” ha spiegato il calciatore. Sta vivendo il suo momento da sogno, a Napoli: è capocannoniere con 16 reti all’attivo, dopo l’evoluzione in un ruolo che ha riscoperto suo. Un momento, dal punto professionale, impagabile, con gli azzurri pronti ad affrontare il Real Madrid, a rincorrere Juve e Roma in campionato e ancora in corsa in Coppa Italia: “Non condivido quando si parla di questa scelta come la voglia di fare una nuova esperienza: i giocatori in questo caso sono spinti solo dalle prospettive di guadagno”.

Non è stato della stessa idea Axel Witsel, che invece ha preferito il trasferimento nella Chinese Super League, piuttosto che alla Juventus. Con ogni probabilità, è proprio al centrocampista, compagno di nazionale, che Mertens ha chiesto informazioni sulla vita in Cina. Ma Napoli gli è entrata nel cuore: dai vicoli del centro storico, al lungomare. Dalla pizza al panorama che vede da Posillipo, l’angolo di paradiso che ha scelto insieme alla sua Kathrin, con cui ogni volta che può s’improvvisa turista di una città che l’ha adottato. Cina? No, grazie. Almeno se si parla di calcio: “Ho chiesto a chi ci ha vissuto, ne ho parlato con mia moglie: c’è tanto smog e anche il cibo avrebbe rappresentato un problema. Però mi ha sempre incuriosito la cultura orientale, è tra i viaggi che desidero fare”. Insomma, più che un falso nueve, un falso belga.