Mbangula: “Sarei rimasto alla Juventus, ma Tudor non mi vedeva. La società…”

L’intervista a Mbangula tra presente in Germania, l’addio alla Juventus e il rapporto con Tudor e Thiago Motta
Un anno ricco di colpi di scena, quello di Samuel Mbangula. Dalla Next Gen a primo marcatore dell’era Thiago Motta alla Juventus, fino a diventare un esubero ed essere venduto neanche 365 giorni dopo con Tudor.
Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il belga classe 2004 ha raccontato i retroscena del suo addio al club bianconero. Dopo una stagione da 32 presenze, 4 gol e 5 assist, Mbangula è infatti ripartito dalla Germania e dal Werder Brema.
“La Juventus e Torino mi mancano, ma ho già voltato pagina. Il calcio è così. La società mi fatto un discorso chiaro“, ha commentato ai microfoni. “Qui mi sento già uno della famiglia, l’ambientamento procede bene. In Germania ho trovato un calcio più libero e meno tattico rispetto alla Serie A e sono convinto che mi troverò a mio agio“.
Tra un possibile ritorno in bianconero e il rapporto con gli ormai ex compagni di squadra, Mbangula ha le idee chiare. “Il Nottingham durante il Mondiale aveva l’accordo con la Juventus, non con me. Alla fine è saltato tutto e sono contento di essere in Germania, un campionato che ha fatto decollare tanti giovani. Tornare in futuro in bianconero? Perché no…”.
Mbangula: “Sarei rimasto volentieri, ma Tudor…”
“Se sarei rimasto volentieri alla Juventus? Ovvio, ma il calcio è così. La società mi fatto un discorso chiaro: ‘Ci dispiace, ma dobbiamo fare cassa e siamo obbligati a venderti’ – ha commentato Mbangula. A prescindere, però, il dopo-Motta non è stato un periodo felice e il classe 2004 è finito ai margini del progetto. “Durante il Mondiale in America ho parlato con Tudor della questione. Ho fatto presente che, pur di giocare, sarei stato disposto ad agire come laterale, trequartista e anche come mediano nel suo 3-4-2-1. È stato schietto, mi ha detto che non rientravo nei piani. Non mi ‘vedeva’ proprio”.
Il periodo con Thiago Motta, invece, rimane un ricordo felice. “Lo porterò sempre nel cuore, mi ha cambiato la carriera e la vita. Non lo sento da mesi perché non ho il suo numero. Diventerà un grandissimo tecnico. Alla Juve non gli hanno dato tempo e gli infortuni hanno pesato”.
“Questa Juventus è da Scudetto”
Non è tempo di rammaricarsi, però, anche la stagione di Bundesliga è dietro l’angolo e Mbangula ha le idee chiare: “L’allenatore Steffen mi sta impiegando da ala e trequartista, mi piacerebbe disputare una stagione in doppia cifra a livello di assist e gol“.
Infine, qualche altra battuta sulla Juventus. Bremer, ad esempio, ha detto che Yildiz è Lamine Yamal della Juventus. “È giovane e fortissimo, auguro a Kenan di restare alla Juventus per molto tempo. Yildiz è fantastico nel dribbling e nel tiro, non gli manca nulla per essere un trascinatore. Sarà l’uomo in più della Juventus. Kenan è un top anche fuori dal campo. È un ragazzo gentile, si preoccupa sempre degli altri e trasmette buon umore“.
A chiudere, risposta secca: la Juventus è da scudetto? “Sì, io sono ottimista – dichiara Samuel Mbangula -. Lo scorso anno hanno inciso tantissimo gli infortuni, a partire da quelli più gravi di Bremer e Cabal. La rivelazione della stagione 2025/2026 sarà Koopmeiners”.
