Questo sito contribuisce all'audience di

Maresca: “Una soddisfazione riportare il Chelsea a livelli importanti. Quando ho firmato avevo pressione”

L'allenatore del Chelsea, Enzo Maresca
Enzo Maresca – IMAGO

Dal Chelsea agli aneddoti sul passato in Italia: le parole dell’allenatore Enzo Maresca a il Festival dello Sport di Trento

Il Festival dello Sport di Trento prosegue con diversi ospiti, e nella giornata conclusiva ci sono diversi protagonisti, da Luciano Spalletti a Zinédine Zidane.

Sul palco è presente anche l’allenatore del Chelsea Enzo Maresca, che ha cominciato raccontando il suo momento attuale alla guida dei Blues, tornando sulla vittoria contro il Liverpool nell’ultimo turno: “È stata un’emozione importante. È la seconda stagione che sono al Chelsea ed è stata la prima volta che in casa vincevamo all’ultimo minuto. Espulsione? Tante volte il calcio è passione, istinto. Probabilmente non ho avuto modo di pensare. È stata una reazione istintiva, ma credo che ne sia valsa la pena“.

Sul percorso in questi anni con il Chelsea: “È uno dei club più importanti del mondo. Negli ultimi 3/4 anni, per diversi motivi, ha fatto fatica. Aver riportato il club a livelli importanti è una soddisfazione. Quando ho firmato al Chelsea avevo un po’ la “pressione” di essere l’unico italiano a non vincere qua, ma fortunatamente non è andata così“.

Maresca è tornato anche sulla vittoria contro il PSG nella finale del Mondiale per Club: “È la classica gara dove tutti danno per favorito il PSG. I ragazzi hanno fatto una grandissima partita. Siamo arrivati in finale contro la squadra che in questo momento penso sia la squadra più forte al mondo“. L’allenatore del Chelsea ha proseguito: “Non mi fermo molto a pensare. Faccio qualcosa che a volte non lo definisco nemmeno lavoro. È passione, mi piace e me la godo. Non lavoro tutti i giorni pensando ‘Ah, abbiano vinto il Mondiale’, lavoro tutti i giorni perché mi piace. Sono tutte cose che riconosco, ma non mi alzo pensando a quello che ho vinto“.

Chelsea, Maresca: “Ecco cosa ho imparato dal Mondiale per Club”

L’allenatore del Chelsea ha parlato anche degli insegnamenti arrivati grazie al Mondiale per Club: “Abbiamo fatto 7 gare, con 7 piani partita diversi. Abbiamo provato a cambiare e a sorprendere un po’ gli avversari e alla fine ci è andata bene. Abbiamo tanti infortuni, ma aver vinto ne è valsa la pena. Non cambierei nulla, anche perché l’abbiamo vinto (sorride, ndr). Il trofeo è pesante ed è bellissimo. Si chiude e si apre con una chiave, molto bello“.

Secondo Maresca, la vittoria di quel titolo è stata fondamentale per la crescita della squadra: “Ha dato consapevolezza a questo gruppo, che per età media è molto giovane. Quest’anno abbiamo iniziato bene comunque a mio avviso, condizionato dagli infortuni. Andrà tutto come deve andare“.

maresca-chelsea-gdm-INTERNO
Enzo Maresca, allenatore Chelsea

“Conference? Ho convinto i giocatori che fosse la competizione più importante”

Maresca è tornato anche sulla vittoria della Conference League, in finale contro il Real Betis: “Era l’unica competizione a cui partecipavano, e l’unica che potevamo vincere. Ho convinto i giocatori sul fatto che fosse la competizione più importante del mondo. Siamo riusciti a vincere 2 titoli in meno di due mesi“.

Su Manuel Pellegrini, allenatore proprio del club spagnolo, il classe ’80 ha commentato: “Un allenatore che definisco il mio padre professionale. Mi ha fatto imparare tanto al suo fianco. Prima della finale (di Conference League, ndr) ci siamo sentiti e abbiamo detto la stessa cosa: ‘Se non la vinco io, sono contento perché la vincerai te’, ma entrambi volevamo vincere. È una persona alla quale tengo tanto. Sono abbastanza riconoscente alle persone che mi hanno dato la possibilità di essere qui oggi. Gli voglio bene. Da lui ho imparato la gestione dei ragazzi. Vi racconto un aneddoto: quando lavoravo come collaboratore di Pellegrini, un giocatore ci ha fatto abbastanza inca*zare e lui mi ha detto che dobbiamo comportarci come se i giocatori fossero i nostri figli. Provo sempre ad avere una relazione con i giocatori“.

Maresca: “Quando sono arrivato c’era il desiderio di tornare in Champions”

Sul palco de il Festival dello Sport di Trento, l’allenatore del Chelsea ha parlato anche del suo rapporto con la società: “Hanno questa strategia di fare contratti lunghi. Si sa che questo è un business che viene giudicato dai risultati. In questo momento sono buoni e siamo tutti contenti“. L’ex Parma è tornato anche sulle ambizioni dei Blues al momento del suo arrivo: “C’era il desiderio di tornare in Champions in due anni, siamo riusciti a farlo alla prima stagione. Ora vogliamo migliorare quello che abbiamo fatto l’anno scorso“.

Maresca ha proseguito parlando del legame speciale che lega l’Italia e il Chelsea: “C’è qualcosa. C’era un po’ il timore di essere l’unico a non vincere qualcosa. Ma il Chelsea è un club enorme, a cui è difficile dire di no“.

Enzo Maresca, allenatore del Chelsea (IMAGO)
Enzo Maresca, allenatore del Chelsea (IMAGO)

“Leicester? Ho trovato una proprietà fantastica”

Sull’esperienza con il Leicester City, Maresca ha commentato: “Era una società retrocessa, che in Inghilterra ha vinto la Premier e l’FA Cup. Ho trovato una proprietà fantastica e dei giocatori incredibili. Un campionato difficile e delicato“.

L’allenatore del Chelsea ha parlato anche della cosa più difficile a cui abituarsi in Inghilterra: “Il cibo. Il nostro è il miglior paese del mondo per come si mangia e come si sta. Ti mancano le cose più semplici. Ho dovuto iniziare a cucinare e ho avuto il famoso diario della mamma con le ricette che faceva lei“.

Maresca: “Le soddisfazioni più belle da calciatore le ho vissute in Spagna”

L’allenatore del Chelsea, ex centrocampista con un passato anche in Italia, ha svelato un aneddoto riguardo il suo trasferimento dalla Juventus al Siviglia: “Ero nel ritiro pre-campionato e un giorno mi hanno detto: ‘Domattina andiamo in sede perché ti abbiamo venduto’. Al mattino sono andato e mi è stato detto: ‘Dietro la porta c’è la tua nuova squadra. Trova l’accordo che te ne devi andare’. Entro nell’ufficio e la sera abbiamo trovato l’accordo e sono andato a Siviglia. Abbiamo vinto 5 titoli e in una finale di Europa League ho avuto la fortuna di fare 2 gol. Le soddisfazioni più belle da calciatore le ho vissute in Spagna“.

Il classe ’80 sarebbe potuto tornare in Italia: “Nel 2013/14 ero molto vicino ad andare al Torino, e avevo accettato di andarci. Poi per diversi motivi non si è fatto“.

L'allenatore del Chelsea, Enzo Maresca
Chelsea, Maresca (IMAGO)

“Guardiola tanta roba, Gasperini motivo di vanto”

Enzo Maresca è tornato anche sull’avventura con il Parma: “Ho firmato un progetto di 3 anni, dopo 3 mesi mi hanno mandato via(ride, ndr). Dopo sono tornato al City come secondo di Guardiola“. Non poteva mancare un commento all’esperienza da vice dell’allenatore catalano: “È tanta roba, perché capisci lo sforzo che c’è dietro al raggiungimento di certi obiettivi, la dedizione. Pep è uno che arriva alle 7 e se ne va alle 19. Ha tanta voglia e dedizione, anche se ormai sono passati 15 anni da quando lavora al top. Quando lavori al fianco di una persona di un certo livello capisci i dettagli, le piccole cose che sono quelle che fanno la differenza. Una cosa di Guardiola nel mio modo di allenare? Io provo a imparare, a essere una spugna e a imparare il più possibile“.

Sulla sua squadra ideale, l’allenatore del Chelsea ha dichiarato: “Io sono un allenatore che spiega qualsiasi cosa ai ragazzi. Non voglio robot, tu devi sapere e capire quello che facciamo. Per la mia idea di calcio, i giocatori devono essere consapevoli di cosa stanno facendo. Mi piace che il giocatore capisca perché fa le cose“. “Se guardo qualche allenatore? Sicuramente Gasperini. Per noi italiani è stato un motivo di vanto: ha vinto l’Europa League con l’Atalanta ecc ecc. In Premier? Gli allenatori bravi li vedo bene ovunque, ma immagino sia felicissimo alla Roma“.