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Genoa, Malinovskyi: “Sono stati mesi di sofferenza, ma sono contento di essere tornato”

Il centrocampista del Genoa Ruslan Malinovskyi
Genoa, Ruslan Malinovskyi

La lunga intervista di Ruslan Malinovskyi ai microfoni di Sky Sport sul suo periodo al Genoa tra presente e futuro.

Sono stati 5 mesi complicati per Ruslan Malinovskyi, quelli che hanno seguito la frattura del perone.

L’ucraino ha però saputo attendere il proprio momento, e dopo un lungo periodo è tornato in campo ad alti livelli. Del brutto periodo, del suo ritorno e non solo ha parlato in un’intervista esclusiva a Sky Sport.

Prima di tutto, l’ucraino ha dichiarato: Sto bene, sono molto contento perché aspettavo questo momento. Avevo l’obiettivo di tornare a giocare queste partite: i primi due mesi sono stati di grande sofferenza perché non è facile stare sul pezzo. Ma il mio pensiero era sempre di essere positivo e di andare avanti con l’idea di riprendermi, piano piano. Non tutte le settimane sono andate bene, ma sono rimasto sempre concentrato”.

“Quando ho ripreso a lavorare ho visto una grande concorrenza ed è importantissimo: tutti vogliono giocare e in questo modo alzano il livello. Per il mister è un lavoro impegnativo: la concorrenza va tenuta accesa ogni giorno. Non è solo un discorso tecnico o tattico, ma anche mentale. Bisogna saper aspettare e poi saper sfruttare al massimo la possibilità che arriva.”

Genoa, le parole di Malinovskyi

Due standing ovation negli ultimi mesi per lui, il giorno dell’infortunio e quello del doppio assist contro il Lecce: “A essere sincero, non ricordo molto quanto successo a Venezia: avevo moltissima paura. L’ultima partita, quella contro il Lecce, invece è stata impressionante: ti tocca dentro. Ero molto contento, soprattutto della vittoria, ma quell’applauso dei tifosi è stato meraviglioso. Non so cosa dire, solo grazie per il sostegno.”

Ma come ha passato i mesi lontano dal campo Malinoskyi? “La routine che fai ogni giorno: è sempre la stessa cosa. Però abbiamo lavorato bene, controllando la gamba settimana dopo settimana per vedere i progressi. È difficile gestire la parte mentale, pensare di andare avanti e sentire il tuo corpo cosa dice: ho già avuto un’esperienza simile col crociato, se hai dolore devi andare avanti, ma se il dolore aumenta ti devi fermare. Per questo siamo stati bravi nel lavoro quotidiano, per non fare errori con il rischio di un nuovo stop per diversi giorni“.

Ovviamente, il calciatore del Genoa ha anche parlato della situazione in Ucraina: “È difficile: ho una parte della mia famiglia lì. Gli amici… Quando ti alleni di solito non ci pensi, ma sono poche ore. Mi ricordo quando tre anni fa è iniziato: ero sempre al telefono. Per chi sta lì è molto peggio: i pensieri e le emozioni sono molto diversi“.

L'allenatore del Genoa Patrick Vieira
Genoa, Patrick Vieira

“Koopmeiners come me a Marsiglia”

Da centrocampista a centrocampista, sono tanti i consigli che Vieira può dare a Ruslan: “Chiede che il gioco sia veloce, perché se si gioca a ritmi bassi è difficile fare gol. Dai centrocampisti vuole intensità, vedere come si difende, come si aggredisce l’avversario, quale posizione si ha senza palla. Chiede sempre di non lasciare buchi a centrocampo, è molto attento a questo“.

Nella prossima sfida il Genoa affronterà la Juventus, e Malinovskyi ne ha parlato così: “Sarà difficile giocare contro la Juve, perché dopo le loro ultime due partite saranno delusi e carichi allo stesso tempo. Possono fare peggio, è vero, ma anche fare meglio. Dobbiamo essere noi al 100%, serve la partita migliore per arginare la loro rabbia“.

Infine, il trequartista ha parlato di Koopmeiners, suo ex compagno all’Atalanta, provando a paragonare quello che sta accadendo a lui con quanto vissuto da sé stesso a Marsiglia: “Può succedere: a Marsiglia ho avuto anche io qualche problema. All’Atalanta era in un sistema di gioco molto chiaro e ci era entrato molto bene: ha grande capacità di corsa, un ottimo piede, è intelligente. Non sempre è facile cambiare la squadra: magari si pensa di fare meglio, ma non capita. Se ha sbagliato? Non lo so. Forse è un periodo di adattamento, perché il progetto della Juventus è tanto nuovo, sono arrivati tanti giocatori e trovare una connessione tra tutti non è facile. Il calcio è così. Nella stagione 2019/2020 a dicembre l’Atalanta vinse 5-0 contro il Milan. C’era Pioli in panchina, arrivato da un paio di mesi. Due anni dopo ha vinto il campionato… Come dicevo, il calcio è così: ci sono periodi belli e brutti ma devi pensare solo alla prossima partita e fare meglio“.