Mady Camara ricorda Roma: “Anno bellissimo. Mou speciale, e in finale di Europa League…”
“Tifo ancora la Roma. Mou mi convinse con una chiamata”: la nostra intervista all’ex centrocampista giallorosso, Mady Camara.
Mady Camara non ha dimenticato Roma. I tifosi, i compagni e i colori giallorossi: “L’altra sera ho visto la partita contro il Milan. Li seguo ancora e tifo per loro: parlo con Pellegrini e Svilar, a volte anche con Mancini. La nostra era una grande squadra, peccato per la sconfitta in finale contro il Siviglia. Ma ho ricordi fantastici”.
Il centrocampista classe ’97 racconta così a GianlucaDiMarzio.com il suo anno in giallorosso e la sua nuova vita (da papà) in Grecia, al Paok: “Sto vivendo un bel momento. La Grecia è la mia seconda casa: qui con l’Olympiacos ho vinto tre campionati e ora voglio ripetermi con il Paok. E poi pochi mesi è nata mia figlia: che gioia”.
Gli occhi di Mady splendono. E continuano a farlo anche quando iniziamo a parlare di Roma: “La passione della città mi è rimasta dentro: l’atmosfera in Serie A è magica”.
“Ora sono concentrato sul Paok, ma in futuro chissà: tornare in Italia non mi dispiacerebbe. In giallorosso è stato un anno molto positivo e ho avuto la fortuna di essere allenato da Mourinho“.
Camara e la chiamata di Mourinho
Lo Special One per Mady è davvero un allenatore speciale: “Ho un bel rapporto con lui, gli ho scritto anche quando ha firmato con il Fenerbahce per augurargli il meglio”. Nell’estate 2022, Mourinho convinse Camara con una telefonata: “Mi ha chiamato a sorpresa. Aveva parlato con Pedro Martins, che era il mio allenatore all’Olympiacos e Martins gli aveva detto solo cose positive di me”.
“Mou mi studiava da anni: era rimasto impressionato da una mia performance in Europa League nel 2019 contro il suo Tottenham. Mi ha conquistato con una frase: ‘Se verrai con me, devi essere sempre il Mady che ho visto in quella partita’“.
“Da Mou tanta fiducia. Chi mi colpiva? Dybala, Pellegrini e.. Volpato”
Sotto la guida di Mourinho, Camara ha giocato 21 partite, 15 in Serie A e 6 in Europa League: “È un allenatore che dà tanta fiducia ai giocatori e tanti consigli con la sua esperienza. Anche quando ero infortunato continuava a convocarmi con la squadra: non mi ha mai lasciato indietro. Infatti in finale di Europa League ero in panchina. Mi ha detto che mi voleva con il gruppo perché me lo meritavo e per portare sorrisi e energia positiva: quella Roma era un bel gruppo, mi sono divertito. Tutti i leader mi hanno accolto come a casa sin dal primo giorno”.
Una squadra con qualità importanti: “Mi impressionavano in molti. Se ne devo scegliere tre per qualità e talento è una lotta tra Dybala, Pellegrini e… Volpato. Cristian due anni fa era giovanissimo ma aveva qualità enormi: tutti alla Roma sentivano che sarebbe potuto diventare un grande giocatore, e credo che se continuerà a lavorare bene con il tempo potrà diventarlo”.
“La finale di Europa League momento speciale e grande delusione”
E poi c’è quella partita. Enorme emozione e boccone – ahinoi – amaro con cui chiudere la nostra chiacchierata: “La finale contro il Siviglia è stato un momento speciale ma allo stesso tempo una grande delusione. Dopo la sconfitta eravamo dispiaciuti. Mourinho ci ha detto di tenere la testa alta: ‘Avete fatto un grande lavoro. Non ci hanno dato un rigore solare, meritavamo di più. Ma se continuerete a lavorare così, questa squadra potrà raggiungere grandi traguardi’”. La chiosa di Mou e la speranza di Mady: il suo Paok è in zona play-off in Europa League e vuole dare il massimo. E lui sogna – da underdog – di chiudere un cerchio.