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Matthäus: “La Juve era interessata prima dell’Inter. C’è stato un incontro anche col Milan”

Lothar Matthäus a il Festival dello Sport

La sua vita all’Inter, Trapattoni e il Pallone d’Oro: Lothar Matthäus si racconta a il Festival dello Sport

Tra i vari ospiti de il Festival dello Sport di Trento ci sono anche tre Palloni d’Oro. Michael Platini (che è intervenuto giovedì 9 ottobre), Zidane (che parlerà domenica 12) e Lothar Matthäus.

L’ex centrocampista ha spiegato perché nel 1988 ha scelto l’Inter: “È stata una storia lunga. Giovanni Trapattoni mi ha contattato. Io avevo un contratto con il Bayern Monaco, c’erano moltissime squadre interessate a me, tra cui la Juventus. Trapattoni ha lottato per me, mi voleva nella sua squadra. Trapattoni mi ha detto che per vincere aveva bisogno di me“.

Mi voleva il Milan di Berlusconi? Sì, c’è stato un incontro nel 1986 a Monaco, è arrivata lì una delegazione. Avevo un contratto con il Bayern Monaco da un lato, e dall’altro non mi sono sentito pronto per la Serie A. Non ero pronto, in quel momento era troppo difficile passare lì da così giovane“.

Sugli anni all’Inter: “Cosa abbiamo portato noi tedeschi? Probabilmente la fiducia in noi stessi, la fiducia che portavamo dal Bayern, una squadra abituata a vincere questi titoli. Delle volte mancava la proprio fiducia, perché c’è stato troppo tempo senza vincere. Hanno creduto in me e in altri giocatori, c’era una nuova energia. Questo è mancato negli anni“.

Tra Pallone d’Oro e il Real Madrid: le parole di Matthäus

Il racconto su quello che è stato soprannominato “lo Scudetto della birra“: “I nostri amici arrivavano alla sera, e poi si sapeva benissimo quello che sarebbe successo (ride, ndr). C’erano sempre 20/30 birre nella vasca da bagno. C’era un sacco di ghiaccio così stavano al fresco. Per noi era un’occasione importante anche per imparare la lingua. Sono momenti che hanno aumentato la coesione anche della nostra squadra“. Bergomi? “Adesso sembra più giovane di 30 anni fa (ride, ndr)”.

Sul Pallone d’Oro, il primo a vincerlo con la maglia dell’Inter: “È un premio davvero sincero, corretto, equo perché viene dato da una giuria internazionale. È giusto. È un trofeo con una lunga tradizione, quindi naturalmente ero così orgoglioso di vincere il Pallone d’Oro del 1990. È un premio importante a livello personale, ma se la squadra non gioca bene non si arriva a questo trofeo. Si vince tutti insieme e si perde tutti insieme“. Sul flirt con il Real Madrid: “Non era così favolosa la situazione (all’Inter, ndr). In qualche modo l’offerta del Real Madrid l’ho ascoltata e sono andato dal presidente dell’Inter Pellegrini a dirglielo, ma con la consapevolezza che le cose sarebbero andate diversamente, non come con Trapattoni. Non c’era la calma di prima, purtroppo ho avuto ragione. Nell’Inter era cambiato qualcosa“.

Lothar Matthäus a il Festival dello Sport

La fine con l’Inter e Trapattoni

Com’è finita con l’Inter: “Avevo ancora il contratto, ma non mi sentivo più utile. Beckenbauer mi disse ‘Se non ti vogliono più, vieni da noi’. Lui mi ha dato molta fiducia e mi sentivo di nuovo utile. Pellegrini e il nuovo allenatore avevano comprati nuovi giocatori. Nessuno che mi chiedeva come stessi, e ho pensato che non interessassi più. Poi nel 1992 è arrivata la rottura perché non ho ottenuto quel supporto che una persona si aspetta da una relazione. E quindi sono tornato al Bayern Monaco“.

Il rapporto con Trapattoni: “Non era semplice. Chiedeva e pretendeva moltissimo. Ma stava sempre dalla nostra parte, ci aiutato e difeso molto. È stata anche una figura paterna, quello che un allenatore deve essere. Ci ha sempre spronati a dare il meglio. Ci ha sempre voluto dare ottimi consigli. Un padre davvero amorevole“. E ancora: “Io ero spesso in contatto con Trapattoni, che aveva ricevuto un’offerta dalla Roma, era sulla strada per andare alla Roma. Mi ha chiamato e mi rivoleva con lui. Io non avevo prolungato il mio contratto con il Bayern perché ci sono stati dei problemi con il compenso. La Roma poi vinse 3/4 partite di seguito e (Trapattoni, ndr) non andò alla Roma. Poi lui divenne anche l’allenatore del Bayern Monaco“.

In chiusura, una raffica di domande secche: “Inter di Chivu meglio di quella di Inzaghi? No. La nuova Inter può vincere lo Scudetto? Sì. Finale Champions contro il PSG? Sicuramente ero a favore dell’Inter, ma non ho pianto. Il PSG ha meritato la finale, ma credo che l’Inter possa ritenersi orgogliosa di come ha giocato con il Bayern e con il Barcellona. Italia andrà al Mondiale? Sì“.