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Livorno, presentata iscrizione in D ma la situazione resta delicata

Bisognerà attendere il responso della CoViSod, la commissione di vigilanza delle società dilettantistiche che si pronuncerà entro il 29 luglio

Resta delicatissima la situazione del Livorno. Dopo una giornata di tensioni (sia sul piano societario che istituzionale) il club ha ufficializzato l’invio della domanda d’iscrizione alla prossima Serie D presso la Lega Nazionale Dilettanti ma ci sarebbero ancora alcune criticità relative soprattutto alla concessione dello stadio.

L’ultima parola spetterà alla CoViSod, la commissione di vigilanza delle società dilettantistiche che si pronuncerà entro il 29 luglio. L’assemblea dei soci in mattinata era riuscita a revocare la messa in liquidazione. “Stiamo iscrivendo il Livorno alla serie D“, aveva annunciato il liquidatore Pier Paolo Gherlone al ‘Tirreno’ alle ore 15.50 ma poco dopo è giunta la dura presa di posizione del sindaco Luca Salvetti che ha negato l’utilizzo dello stadio ‘Armando Picchi’.

Il sindaco: “Non concederemo lo stadio”

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Nulla è cambiato da un mese a questa parte e la posizione dell’amministrazione comunale sullo stadio rimane quella che ha portato al procedimento di decadenza“. E ancora: “Spinelli e gli altri soci hanno deciso di iscrivere la squadra? E’ nelle loro facoltà e hanno pieno diritto di farlo. Dopo l’iscrizione si vuol riaprire un dialogo con il comune? Ci portino il nuovo assetto societario, il piano economico finanziario, il budget per la parte sportiva e dei giovani, il progetto tecnico e le garanzie per i lavoratori dipendenti, a quel punto ci potremmo sedere al tavolo per riparlare dello stadio”.

“Nessun dialogo con questa società, meglio voltare pagine”

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Al momento attuale l’A.s. Livorno non ha pagato le proprie pendenze“, prosegue il sindaco, “il comune rientrerà di ciò che deve avere grazie alla fideiussione, che ricordo non è un metodo di pagamento ma una garanzia da utilizzare quando siamo di fronte ad un soggetto debitore che non rispetta gli impegni presi. Il comune, per legge, non può instaurare accordi di nessun tipo con chi è moroso o lo è stato e non è affidabile nell’ambito di convenzioni che instaurano diritti ma anche doveri. Tutta la città è su questa lunghezza d’onda, voltare pagina per tornare a vivere la propria passione in tranquillità e con il sorriso sul volto, anche sopportando di ripartire da categorie non consone al blasone del Livorno. Questa posizione dell’amministrazione è nell’interesse di tutti i tifosi amaranto ed ha fondamento anche nelle normative che regolano gli atti di un ente pubblico“.

In caso di bocciatura il calcio cittadino potrebbe affidarsi alla Pro Livorno

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A questo punto non resta che attendere il giudizio della CoViSod. Non è chiaro se la società sia riuscita ad individuare (e ottenere) un altro impianto del territorio da indicare nella documentazione. In caso di bocciatura il calcio a Livorno potrebbe rinascere attraverso la Pro Livorno, altro club cittadino che milita nel campionato di serie D.

A cura di Fabrizio Caianiello