Il Livorno è salvo (per ora): Spinelli versa la quota ed evita il fallimento
Il Livorno è salvo. Gli amaranto erano a un passo dal fallimento e dall’esclusione dal campionato, ma l’intervento di Aldo Spinelli ha scongiurato – momentaneamente – il tutto. L’ex presidente amaranto ha versato la quota necessaria alla sopravvivenza del club a ridosso della scadenza per il pagamento degli stipendi e dei contributi.
Una scelta presa dall’uomo che più di tutti ha reso grande il Livorno Calcio alla condizione delle dimissioni di tutto il CDA. Artefice di questa pace tra le due parti il sindaco della città Luca Salvetti, che ha spinto a lungo per trovare una soluzione. Ora, però, resta da capire quale potrà essere il futuro della società toscana.
In merito sono arrivate anche le parole del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli. “Sul Livorno occorre prudenza – esordisce Ghirelli. Primo perché si è trovato un accordo che evita il fallimento ma bisogna trovare una soluzione per portare a termine la stagione; secondo perché nel mondo del calcio c’è molta incertezza a causa della situazione relativa al Covid-19. Terzo perché le incomprensioni e i dissidi verificatesi in questi mesi tra i protagonisti della vicenda, possono aver incrinato il rapporto di fiducia tra gli stessi”.
Poi Ghirelli passa ai ringraziamenti, prima verso Salvetti e poi verso Spinelli. “Al sindaco Salvetti va riconosciuto un ruolo insistente nel trovare una soluzione, poi trovata a poche ore dal punto di non ritorno. Ha fatto davvero la differenza. Abbiamo lavorato per isolare i soliti avventurieri e incoraggiare chi poteva garantire un futuro a questo club. E in questo non ho sbagliato quando nelle scorse settimane mi sono appellato ad Aldo Spinelli, che ha svolto un ruolo importante”.
Il presidente della terza serie italiana, poi, si congeda con un pensiero verso i tifosi amaranto. “Dico ai tifosi del Livorno che la loro passione è stata una spinta utile ad evitare il fallimento. Mi permetto di dare un consiglio: isolate chi in questi mesi ha operato con atti violenti, perché hanno danneggiato tanto la città quanto la maglia amaranto, e hanno messo in pericolo la possibilità di trovare una soluzione”.