“Sarà il popolo a salvare il Livorno”, l’azionariato popolare nato da una start-up
Casse societarie in rosso e una situazione ormai ai limiti della sopravvivenza ma la città non ha dubbi: "Sarà il popolo a salvare il Livorno". È nato con questo spirito 'livornopopolare.com', un progetto di azionariato popolare ideato da un gruppo di tifosi e semplici cittadini che punta a rilevare il pacchetto di maggioranza del club in un momento drammatico della sua storia. 2.500 adesioni in meno di una settimana: "Un successo che sta andando oltre ogni più rosea previsione", rivela a gianlucadimarzio.com Alessandro Colombini, uno dei componenti del gruppo di lavoro: "Vogliamo andare oltre il paradigma del presidente-padrone".
Non è il solito 'supporters trust' ma: "Un sistema che potrebbe servire da apripista per molte altre città italiane". Un'idea nata nell'estate del 2020: "Dopo il disimpegno del presidente Spinelli avevamo previsto che la situazione rischiasse di precipitare, considerando i soggetti che si stavano avvicinando al Livorno – racconta Marco Bruciati, tifoso e consigliere comunale di Livorno – Abbiamo costituito subito un gruppo di studio fatto da professionisti locali, studiando alcuni modelli europei". Tra gli esempi più virtuosi ci sono Barcellona, Athletic Bilbao e Osasuna, ma "In Spagna c'è un panorama legislativo diverso, qui è tutto più difficile". E allora serviva pensare a qualcosa di davvero innovativo.
NASCE TUTTO DAL MODELLO "DI UNA START UP CHE VENDEVA OPERE D'ARTE"
È un altro livornese a dare un contributo significativo all'iniziativa. Francesco Bellanca, oggi Product Manager di una società vicina al Financial Times e ideatore della 'Feral Horses', una start-up che collega semplici cittadini al mondo dell’arte: "Un sistema che consente a tanti piccoli o grandi investitori di unirsi e rilevare una importante opera d'arte". Ecco la chiave: "Abbiamo provato a traslare la mia idea nel mondo del calcio". Bellanca oggi vive in Inghilterra ma il suo cuore batte forte per la sua squadra: "Sono in tanti i livornesi sparsi per il mondo che vogliono aderire al progetto".
TRE STEP PER PROVARE LA SCALATA AL LIVORNO
Lo scorso dicembre fu l'ex presidente Spinelli ad evitare la radiazione con un versamento a sorpresa, ma è difficile ipotizzare un nuovo intervento, e allora bisogna stringere i tempi. L'iniziativa è stata presentata il 15 febbraio, "in concomitanza con il compleanno del Livorno", spiega ancora il consigliere comunale Bruciati.
Primo passo la costituzione di un comitato di scopo al quale le persone possono aderire attraverso il web: "In quasi 2.500 hanno firmato la sottoscrizione in soli sette giorni, in questo modo avremo la forza per iniziare a dialogare col club per acquisire bilanci e dati economici, poi si passerà a creare un business plan e, infine, presenteremo un'offerta ufficiale, sperando che l'attuale società sia disposta a vendere".
Per adesso sono soltanto adesioni, bisognerà trasformarle in denaro, cercando anche il coinvolgimento dei gruppi industriali del territorio, anche se: "In tantissimi hanno già dato un aiuto concreto". Nella lista degli aderenti è stato bello leggere i nomi di tanti giocatori che hanno lasciato un pezzo di cuore a Livorno: "Hanno manifestato interesse Luca Mazzoni, Andrea Luci, Matteo Melara ed Emerson e hanno condiviso i contenuti social Igor Protti e Alino Diamanti". Livorno è scesa in campo per salvare il suo bene più prezioso, una fede: "che vale più di qualsiasi opera d'arte".
Fabrizio Caianiello