Ligue 1, cinque giovani da tenere d’occhio nel 2019
Diamo uno sguardo a cinque talenti che potrebbero, nel 2019, consacrarsi definitivamente e diventare o confermarsi non solo protagonisti con le loro squadre, ma anche nel calciomercato
Andiamo in Francia, Ligue 1. Se la classifica non è una novità, con il Paris Saint Germain che viaggia verso il sesto titolo consecutivo. Il campionato francese, continua ad essere un serbatoio importante di giocatori che nel breve periodo passano dallo status di – talenti sconosciuti – a – campioni -. Ne abbiamo scelti cinque, da tener d’occhio nel 2019:
Houssem Aouar: Il talento d’oro del Lione
La mamma lo voleva studente di medicina, e l’avrebbe visto bene con il camice bianco addosso. Lui invece ha preferito un pallone e la squadra del suo cuore: il Lione. Houssem Aouar doveva ancora compiere dieci anni quando il Lione vinceva il suo settimo titolo consecutivo nel 2008. Pescato ad 11 anni in periferia, all’AS Tonkin di Villeurbanne, e appena maggiorenne blindato fino al 2020. La sua è stata un’ascesa all’insegna del talento. Sempre protagonista nel settore giovanile, la sua consacrazione agli occhi della dirigenza dell’Olympique è arrivata nell’anno dell’under 17. Vittoria del campionato con all’attivo 26 gol e 16 assist. Aouar, ha esordito in prima squadra a 18 anni, in Europa League, realizzando la settimana successiva sempre in EL il suo primo goal tra i professionisti. Nell’ultimo anno e mezzo ha totalizzato 68 presenze e 13 reti – sei in questa stagione – . Nelle giovanili giocava esterno d’attacco, ora è passato a centrocampo, ruolo dove per sua stessa ammissione rende ancor di più. Paragonato ad Iniesta e ovviamente viste le sue origini franco-algerine alla classe di Zidane. Il prossimo mercato estivo può vederlo da protagonista. Molti lo osservano tanti lo seguono, su tutti Pep Guardiola che dopo il match del suo Manchester City contro il Lione in Champions ha dichiarato: “Aouar è incredibile”. Le Pèpitè è pronto a spiccare il volo.
Ismaila Sarr: L’ora della consacrazione
Nato a Saint Luis Senegal, trapiantato ancora bambino a Dakar. Proprio nella capitale lo ha visionato prima, e acquistato poi il Metz. Ismaila Sarr giocava nella Generation Football Academy, non solo una squadra, ma una vera e propria associazione educativa a Dakar. Lì tutti si erano accorti del suo talento, ma l’Europa sembrava lontana. Fino a quando il Metz decise di portarlo in Francia, subito dopo essere stato promosso in Ligue 1, per soli duecentomila euro. L’impatto con il campionato francese? Da campione. 33 presenze totali, condite da cinque reti e sette assist, il suo allenatore Philippe Hinschberger disse a fine anno: “E’ un vero e proprio carrarmato”. Nell’estate 2017, il suo nome salì alla ribalta per il “no” al Barcellona: “Sarebbe un salto troppo grande per me. E’ troppo presto”. Ad “approfittarne” è il Rennes, che la stessa estate investe 17 milioni sul senegalese, che diventa così l’acquisto più esoso della storia del club. “Una vera e propria follia economica per il club” disse il presidente. Attaccante esterno dalle immense doti fisiche, dopo un’annata in chiaroscuro, 2017-2018, quest’anno sta facendo le fortune del Rennes con 8 reti e 6 assist in 23 presenze. Aliou Cissè C.T. del Senegal ha detto: “E’ un diamante grezzo”. Il 2019 dovrà essere l’anno della sua consacrazione
Aurelien Tchouameni: Dirà addio alla sua comfort zone?
Altro giro, altra corsa. Sempre nel segno delle Academy, che contraddistinguono i settori giovanili del calcio francese. Ci spostiamo a Bordeaux, l’uomo da tener d’occhio è Aurelien Tchouameni, uno dei millennial del futuro. Francese a tutti gli effetti, ma di origini africane, nato e cresciuto nella sua squadra del cuore: i Girondini. Ha iniziato a giocare a calcio nel SJ D’Artigues, dove è rimasto fino al 2011, prima di entrare a far parte del settore giovanile del Bordeaux. Una trafila nelle giovanili da protagonista, ma l’esordio in prima squadra è arrivato solo questa estate nelle qualificazioni all’Europa League. Il calciatore ha poi così commentato: “Molti grandi club mi hanno chiesto perché non giocavo, non capivano perché non giocassi di più”. Proprio questo tardivo esordio in prima squadra, ha spesso fatto pensare al giovane talento di salutare Bordeaux, ma come spesso avvenuto nella sua vita fondamentale è stata la figura del padre: “Con mio padre, ci siamo seduti attorno a un tavolo, ci abbiamo pensato e abbiamo scelto la soluzione migliore. Mi ha fatto capire che dovevo dimostrare le mie qualità nel Bordeaux. Non era ancora il momento di abbandonare la mia comfort zone”. Tchouameni è un centrocampista fisico, che gioca davanti alla difesa. Scadenza 2020 tanti club si sono interessati a lui, soprattutto l’Inter in Italia che lo segue da tempo. Il 2019 potrebbe essere l’anno giusto per salutare la sua comfort zone.
Jean-Clair Todibo: Tutti lo cercano, tutti lo vogliono
Può essere l’occasione del futuro, ma non solo, perché il presente bussa alla porta del difensore del Tolosa. Il perché? Facile. Acquistare uno dei più importanti talento nel panorama europeo, già di per se non è cosa da poco, ancor di più se la cifra, è pari al premio formazione della FIFA. Ma andiamo per gradi. Ci provò il fato, in passato, a fermare la carriera di Todibo ancor prima di nascere. Un tragico incidente lo vide coinvolto, suo malgrado. E’ andata male ma sarebbe potuta andare peggio, come ha spiegato lo stesso difensore: “Stavo andando a judo, quando una macchina mi investì. Fu un grosso incidente, con fratture a entrambe le gambe fino alle caviglie. Ho ancora le cicatrici, ma è una vecchia storia”. Aveva nove anni, da lì il destino non l’ha più fermato. Protagonista nel suo Tolosa, inaspettatamente, può infiammare il mercato del 2019. Non ha ancora un contratto da professionista, un’opportunità ghiottissima per i grandi club. Una situazione che non è passata inosservata soprattutto alla Juventus, che lo osserva da tempo. E sebbene il presidente del Tolosa ha dichiarato “A gennaio non andrà mai via”, il suo nome infiamma un mercato non ancora iniziato.
Nicolas Pèpè: Dalle stalle alle stelle
Dalla Serie C francese, al grande calcio. La trama di un film? No solo la scalata di Nicolas Pèpè. Ivoriano come il suo esempio Didier Drogba: “Didier Drogba è un esempio per tutti noi e per tutti gli ivoriani”, due anni e mezzo fa giocava nell’Orleans (Championnat National francese). Oggi tutto è cambiato. Nell’estate 2017, Marcelo Bielsa lo porta al Lille, nonostante le sole tre reti nella stagione precedente all’Angers. El Loco, lo fa giocare da prima punta, ma il vero e proprio cambio di vita per Pèpè è scritto nel nome di Cristophe Galtier. L’allenatore francese gli cambia ruolo: da prima punta ad esterno d’attacco, ed numeri sono notevoli. Sprazzi di magia e talento, insieme a tanti gol. Nicolas Pèpè, nell’anno solare ha segnato 21 reti. Ma i numeri impressionanti sono quelli dei primi sei mesi di stagione. 20 presenze, con 12 reti e 7 assist. Secondo con il suo Lille, ha dichiarato: “Voglio la Champions, resto qui fino al termine della stagione”. Il suo sogno: Didier Drogba. Ha attirato su di se tanti club, ma chissà che nel 2019 proprio il Chelsea, seguendo le orme dell’ivoriano con cui ha vinto la Champions non possa esaudire il sogno dell’attaccante del Lille. Dalle stalle alle stelle, in due anni e mezzo.
A cura di Francesco Falzarano