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La maledizione è finita: il Leeds torna in Premier

Adesso sì, è festa. Il Loco torna in Premier e in parte già lo sapeva. Grazie al mancato successo di oggi del West Bromwich (sconfitto a Huddersfield per 2-1), il Leeds United ha ufficialmente raggiunto la promozione in Premier League. Sono passati 5907 giorni da quel maledetto 15 maggio 2004, quando dopo la sconfitta a Stamford Bridge per 1-0, gli whites salutavano la prima divisione dopo tredici anni di permanenza, e solo dodici anni dopo l’ultimo titolo, risalente alla stagione 1991/1992.


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Quel giorno fu maledetto come il destino che sembrava aver deciso di privare il club dell’opportunità di potersi riaffermare e stabilirsi nel massimo campionato inglese. Sono stati ben diciassette gli anni di purgatorio, quattro dei quali disputati addirittura nell’inferno della terza divisione, dopo quella clamorosa retrocessione avvenuta al termine della stagione 2006/07. Un vero e proprio incubo. Maledetto, come l’aggettivo accostato allo United nel film di Tom Hooper, dove si raccontano i 44 giorni di Brian Clough sulla panchina del Leeds. Erano gli anni Settanta, un periodo fiorente della storia del club. Altri tempi …


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Maledetta, come pare(va) essere la sorte delle squadre allenate da Marcelo Bielsa, un allenatore capace di emozionare come forse nessun altro al mondo, ma che al momento decisivo non sembrava in grado di raccogliere risultati concreti. Per lui, la cosa fondamentale nel calcio non sono i risultati, i trofei o i soldi: “Si pensa che la ricompensa nel calcio sia rappresentata solo da titoli e denaro. Certo, è vero, ma c’è un terzo elemento che ha un valore incalcolabile, che a volte non va di pari passo con soldi, né con i titoli ottenuti: è la capacità di regalare emozioni che permettano di creare un forte legame tra i tifosi e la rispettiva squadra. Se uno guadagna tanti soldi e vince titoli, senza però riuscire a regalare emozioni, penso che non sia adatto a svolgere questo lavoro”. El Loco per questo è amato in ogni parte del mondo: in Argentina, nonostante il clamoroso fiasco ai mondiali nippo-coreani del 2002; in Cile, per la splendida cavalcata del 2010, conclusa però ai quarti di finale; a Bilbao, dove sfiorò un clamoroso successo in Europa League; a Marsiglia, dove concluse la stagione ad un solo punto dalla qualificazione in Champions; infine al Leeds, dove il copione sembrava aver preso la stessa piega, con una qualificazione buttata via in malo modo nelle scorse semifinali di Playoff, quando nel match di ritorno contro il Derby County (con la gara d’andata terminata con una vittoria per 0-1), in vantaggio di altre due reti a fine primo tempo, il Leeds si era fatto clamorosamente riprendere e ribaltare, perdendo 2-4 e salutando, anche quella volta, tutti i sogni di promozione, davanti agli occhi increduli e sconvolti dei suoi tifosi.

COSA È CAMBIATO

Quest’anno, però, la musica in casa Leeds è cambiata parecchio: gli whites hanno cambiato marcia, aggiungendo continuità all’immensa qualità di cui dispongono, merito anche degli investimenti del presidente italiano, Andrea Radrizzani (e quell'intervista…), capace in tre anni di fare le scelte giuste, partendo proprio dall’allenatore. Il Leeds United di Marcelo Bielsa è diventato una squadra spettacolare e finalmente completa, che propone un gioco dinamico, votato verso l’attacco con la quasi totalità suoi interpreti: basti pensare che come terzini vengono schierati due centrocampisti offensivi come Stuart Dallas e Ezgjan Alioski, capaci, infatti, di segnare 9 gol e di fornire 5 assist decisivi; in attacco, Patrick Bamford ha effettuato il salto di qualità, mettendo a segno quasi il doppio delle reti segnate l’anno precedente, e lo spagnolo Pablo Hernandez, fantasista della squadra, ha messo in luce tutto il suo enorme pacchetto tecnico. Il tutto, con una difesa capace finalmente di contenere con grande maturità le controffensive avversarie, causa di una filosofia di gioco a volte spericolata, subendo soli 34 gol in 44 giornate: la miglior difesa del campionato. È stata proprio questa la chiave del successo di Marcelo Bielsa, ciò che probabilmente gli era mancato fino ad ora: abbinare una difesa solidissima ad una trazione offensiva talvolta sconsiderata.


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Quest’anno nessuno potrà impedire ai sogni dei tifosi dello United di avverarsi: gli whites hanno riconquistato un posto nel campionato che gli spetta, la Premier League. Con Marcelo Bielsa non si vive più di sole emozioni, ma anche di successi importanti. Nel frattempo, a Elland Road si torna a far festa dopo 17 anni. Bentornato, Leeds!

Di Cosimo Bartaloni