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La gloria del passato e un talento del 2008: così il Kairat ha conquistato la Champions League

Kairat, squadra del Kazakistan (Imago)
Kairat, squadra del Kazakistan (Imago)

La squadra simbolo del Kazakistan, il Kairat, ha conquistato lo storico accesso alla League Phase di Champions per la prima volta

I turni preliminari della Champions League – o più in generale delle coppe europee – hanno sempre regalato grandi storie e sorprese, con squadre sconosciute ai più che turno dopo turno si sono fatte conoscere sui grandi palcoscenici internazionali.

Oltre ai ciprioti del Pafos, la vera grande rivelazione di questa nuova stagione arriva da ben più a est, praticamente al confine tra Europa e Asia: il Kairat Futbol Kluby, squadra della città più grande del Kazakistan che è riuscita a replicare le gesta dell’Astana, che nella stagione 15\16 raggiunse la fase a gironi.

I ragazzi allenati da Rafael Urazbakhtin hanno superato anche l’ultimo passo: dopo aver affrontato l’inferno del Celtic Park nella gara di andata, si sono giocati tutto in casa, vincendo ai rigori

È stata davvero un’impresa, ma grazie ad una grande compattezza di squadra, buona tecnica e alla classe di un baby talento appena diciassettenne, l’Everest è sembrato un po’ meno difficile da scalare.

Il Kairat, la squadra della Nazione

Il calcio kazako nell’ultimo decennio ha iniziato a piantare la propria bandierina nelle coppe europee grazie all’Astana, ma all’interno del Paese i gialloneri di Almaty vengono soprannominati ‘’Halyq komandasy’’, letteralmente ‘’Squadra della Nazione’’. Questo perché la squadra fondata nel 1954 col nome di Lokomotiv Alma Ata (poi modificato nel nome attuale 2 anni dopo) è stata l’unica kazaka presente nel massimo campionato sovietico con 24 stagioni in Vysshaya Liga, diventando il simbolo – non solo sportivo ma anche culturale – del Kazakistan in tutta l’URSS. Risultati migliori? Un settimo posto e 2 campionati di seconda divisione sovietica vinti.

Dalla disgregazione dell’URSS iniziarono ad arrivare i titoli nazionali, e da allora il palmarès si è arricchito sempre di più: 4 campionati (ultima vittoria nel 2024, che è valsa la qualificazione ai preliminari di Champions), 10 coppe nazionali e 3 supercoppe. Dagli anni 2010 non è stato per nulla facile reggere il passo della discesa dell’Astana, ma per mantenere la propria posizione di prestigio il club, oltre a giocatori importanti per la nazionale kazaka, il Kairat ha ingaggiato anche ex stelle internazionali come il brasiliano Vagner Love e soprattutto la leggenda dell’Arsenal Andrey Arshavin, entrambi dal 2016 al 2018. Uno dei simboli recenti è il brasiliano – poi diventato nazionale kazako – Classe ’88 Joao Paulo, ex Ludogorets che dal 2021 è diventato il settimo marcatore all time della squadra con 47 gol. Gol che però sono mancati durante tutti i turni preliminari di questa Champions a causa della rottura del legamento crociato avvenuta ad aprile.

Champions League (imago)
Champions League (imago)

Dastan Satpaev, il sole del Kazakistan

Kairat in lingua kazaka vuol dire coraggio, forza. Lo stesso coraggio che l’allenatore ha avuto a lanciare in prima squadra un ragazzo appena sedicenne nell’agosto 2024, o forse era semplicemente inevitabile, perché Dastan Satpaev è troppo più forte di qualsiasi altro calciatore del campionato. Tecnica, velocità, precisione e visione della porta come pochi, tutte doti che il bomber classe 2008 di Almaty ha mostrato fin dai 9 anni quando entrò nel vivaio giallonero. 27 gol e 9 assist in 28 presenze con la squadra U19 sono un segnale inequivocabile, e altrettanto lo sono i numeri in prima squadra: 12 gol e 8 assist in circa 2.000’ complessivi.

Gol decisivi o importanti ne ha segnati anche a ogni turno preliminare; uno contro l’Olimpia Lubiana, gol e assist coi finlandesi del KuPS, gol segnato all’andata e penalty segnato ai calci di rigore contro lo Slovan Bratislava nella partita di ritorno. Qualità e numeri che non sono passati inosservati in giro per l’Europa, tant’è che il Chelsea se lo è già assicurato per circa 3 milioni di euro (cessione record per il calcio kazako) e dal 12 agosto 2026, al compimento dei suoi 18 anni, Satpaev entrerà a far parte dell’U21 dei Blues. Prima, insieme ai suoi compagni – tra cui l’ala sinistra portoghese Jorginho, il centrocampista kazako Sadybekov e l’esperto difensore bielorusso Martynovich – l’obiettivo era eliminare il Celtic. Missione compiuta: la squadra ha superato i biancoverdi e si è qualificata per la League Phase di Champions League, permettendo alla propria stella di continuare a brillare nella fase a gironi.

A cura di Cristian Viscione