Perché la sentenza è “afflittiva”? Cos’è il giudizio di ammissibilità? Cinque domande sul caso Juve
La risposta alle principali domande sul caso Juventus: dalla penalizzazione alla sentenza del Collegio di Garanzia dopo il ricorso
Perché la sentenza a carico della Juventus è stata “afflittiva“? Per quale motivo le altre società chiamate in causa nell’ambito del tema “plusvalenze” non hanno ricevuto sanzioni? Quanto tempo ci vorrà per l’esito del ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport? Abbiamo cercato di rispondere a queste e ad altre domande emerse in queste ore, dopo che la Corte federale di appello ha condannato i bianconeri a quindici punti di penalizzazione nell’attuale classifica di Serie A. Lo abbiamo fatto grazie all’avvocato Flavia Tortorella. Leggi anche – Non solo la penalizzazione in classifica: sentenze di inibizione per i dirigenti della Juve
Sentenza Juve: le risposte alle domande su penalizzazione e ricorso
Un primo punto riguarda la decisione di inasprire la pena rispetto alle richieste della procura federale (-9 punti). Perché la Corte ha aggravato la richiesta dell’accusa? Occorre anzitutto premettere che un’analisi più approfondita sul tema sarà possibile solo conoscendo le carte, e cioè potendo valutare le motivazioni della sentenza (saranno diffuse entro dieci giorni). L’ipotesi più verosimile, però, è che a pesare sia stato il disvalore della condotta della Juventus, riconosciuto in sede di giudizio come elemento centrale. La Corte ha valutato la richiesta di 9 punti di penalizzazione come non proporzionale a tale disvalore, e ha ritenuto di inasprire la pena.
Sui social i tifosi si sono subito interrogati su un altro tema: perché le altre società non sono state sanzionate? Bisogna anzitutto specificare che gli atti confluiti in questo segmento processuale riguardavano la sola Juventus. A questo però occorre aggiungere un altro elemento, non oggettivo ma solamente ipotetico: è verosimile che la corte abbia sanzionato la condotta della Juventus al di là delle cosiddette plusvalenze “fittizie”, focalizzando l’attenzione sull’alterazione dei dati contabili, una contravvenzione rispetto alle norme federali. Insomma, la condotta illecita della Juventus sarebbe stata sanzionata al di là dell’esistenza di un “correo”.
Un’altra domanda che è emersa in queste ore riguarda una possibile esclusione della Juve dalle competizioni Uefa della stagione 2023-2024. L’organismo di governo del calcio europeo potrebbe procedere in tal senso? Ed eventualmente lo farebbe basandosi sulle carte della Figc o avvalendosi di un’inchiesta autonoma? La risposta a questo interrogativo è forse ancora più aleatoria delle altre. Non è da escludere a priori che la Uefa decida di aprire un procedimento, operando autonomamente rispetto ai giudici italiani. Certamente una sentenza di esclusione dalle coppe costituirebbe una risposta sanzionatoria abbastanza grave, molto più di una penalizzazione in campionato.
Altri punti da chiarire sono invece quelli che riguardano la tempistica del pronunciamento del Collegio di Garanzia dello Sport e gli scenari circa la sentenza. La Juventus avrà a disposizione 30 giorni, una volta depositate le motivazioni della sentenza, per presentare ricorso. Si può pensare che a quel puntio servirà un altro mese prima che si arrivi alla celebrazione del processo. Il giudice del Collegio è un giudice di legittimità, il che significa che potrà solamente confermare o revocare in toto la sentenza, e non modificarla (alleggerendola o inasprendola). La sua valutazione si fonderà sulla presenza di eventuali vizi di forma nella precedente sentenza. Per esempio, potrebbe dichiarare l’inammissibilità della revocazione della precedente sentenza (che aveva assolto la Juve) e della conseguente riapertura del processo.