Lione, Juninho annuncia l’addio: “Futuro da allenatore? Se possibile, ci proverò”
Le parole di Juninho a RMC: “Fare il direttore sportivo provoca molta stanchezza mentale”
Juninho Pernambucano si prepara al suo secondo addio al Lione.
La leggenda del club (8 stagioni in Francia da giocatore) ha dichiarato in un’intervista a RMC la sua intenzione di lasciare a fine stagione l’incarico da direttore sportivo del club, assunto nel 2019.
“Spero di finire bene la stagione, e poi, com’è normale che sia, è finita. Avevo detto tre anni. Ci penserò bene a fine stagione, ma nella mia testa sarebbe stato per tre stagioni”.
Juninho ha proseguito parlando del grande sforzo mentale provocato dall’incarico e della necessità di riposare. “Per molte persone il direttore sportivo non fa molto. Ma provoca enorme stanchezza mentale. Non voglio superare il limite”.
“Non è una minaccia, amo il club, ho molto rispetto per il presidente e per l’istituzione. Ho dato molto anche al club e questo non va dimenticato”. In 8 stagioni a Lione da giocatore, il brasiliano, famoso anche e soprattutto per la sua abilità nel battere le punizioni, ha collezionato 344 presenze e ben 100 gol.
Juninho apre a un futuro da allenatore
L’avventura di Juninho nel calcio, però, potrebbe non essersi ancora conclusa. L’ex centrocampista ha infatti manifestato interesse per un futuro da allenatore (ruolo per cui, almeno in Europa, non è ancora abilitato).
“Con Peter Bosz (attuale allenatore del Lione, ndr) imparo molte cose – ha dichiarato Juninho – ma nella vita non hai mai tutto quello che vuoi. Se è possibile e ne avrò l’opportunità, ci proverò. Preferirei provare senza riuscirci, piuttosto che dirmi tra dieci anni: perché non ci ho provato? Ho paura di tante cose, ma non di provarci”.