David, il ‘nuovo Osimhen’ del Lille che fa meglio di Mbappé, Messi e Neymar
Focus sul nuovo grande talento del Lille, comprato per sostituire Osimhen nell’estate del 2020, già capocannoniere in Ligue 1 e incubo del PSG
È il secondo miglior prospetto di tutto il calcio canadese dietro a quell’Alphonso Davies che a soli vent’anni ha già vinto tutto ciò a cui un calciatore possa aspirare: parliamo di Jonathan David, giovane attaccante classe 2000 di proprietà del Lille, che lo comprò (per 27 milioni, acquisto più caro della storia del club) come sostituto di Osimhen nell’estate del 2020 e che si sfrega già le mani per la prossima grande plusvalenza. Il ventunenne canadese, infatti, è già esploso: oggi è il capocannoniere della Ligue 1 con 8 reti in 12 partite e fa meglio di Mbappé, Messi e Neymar, che insieme arrivano a quota sei.
Chi è David
David è nato il 14 gennaio 2000, da genitori haitiani che avevano deciso di trasferirsi a Brooklyn per far nascere il figlio negli Stati Uniti e ottenerne la cittadinanza. Dopo aver passato poi sei anni ad Haiti, la famiglia David si trasferisce a Ottawa. Il padre era un calciatore e Jonathan inizia a giocare a pallone grazie a lui. Si iscrive nelle squadre dei college e segna valanghe di gol sin dai primi anni. Tanto che le prime chiamate dall’Europa non tardano ad arrivare: David fa provini con Salisburgo e Stoccarda, che però non portano a nulla. Viene scartato. Poi si fa avanti il Gent ed è la volta buona: “Ti prendiamo. Domani ti alleni con la prima squadra“. Neanche il tempo di esultare per la realizzazione del sogno di giocare in Europa, che il destino lo provoca con un brutto scherzo: David, la mattina della prima seduta della sua carriera con i professionisti, si scorda d’impostare la sveglia e buca l’appuntamento. Fu salvato dal suo talento: “Arrivò in ritardo. Non lo cacciarono perché l’allenatore se n’era già innamorato durante il provino“, raccontò un membro dello staff a So Foot.
Profilo
Quella di non mandarlo via fu una decisione giusta. Non solo per il talento, ma anche per il carattere. David è raccontato come un ragazzo umile, gentile, sempre bendisposto e con i piedi per terra. È consapevole del suo grande potenziale, ma non si monta la testa. Poi ci sono le doti fisiche: il paragone con Osimhen non è tanto per il profilo (il canadese è più robusto, il nigeriano più longilineo), quanto per essere stato scelto come suo sostituto e averne preso ‘l’eredità’. Mossa azzeccata: David è rapido, agile, con grande tecnica di base e ottimo fiuto sotto porta. Gli manca forse solo lo stacco di testa, per il resto ha tutto. Per i tifosi del PSG poi è un incubo. L’anno scorso David segnò il gol vittoria al Parco dei Principi (0-1): un gol che spianò la strada al suo Lille verso il titolo di fine anno, ai danni proprio della squadra di Pochettino. Venerdì scorso si è ripetuto: nuovo match a Parigi, nuovo gol. Sempre lui. Il PSG poi quest’anno l’ha ribaltata grazie a Marquinhos e Di Maria (2-1), ma questa è un’altra storia.
I numeri
Un attaccante si giudica dai numeri. Allora diamoli: 8 gol in 12 partite quest’anno (attuale capocannoniere della Ligue 1), 13 gol in 37 partite l’anno scorso alla prima stagione in Francia, 18 in 27 la stagione precedente al Gent (conclusa in anticipo, causa pandemia). E poi David segna sempre contro le grandi: ha fatto 4 gol al Marsiglia, 2 al PSG, 1 al Lione, 1 al Monaco e 1 anche alla…Roma, il 27 febbraio 2020, sedicesimi di finale di Europa League (ritorno). Insomma, David ha acceso il suo talento. Agli appuntamenti importanti ha capito come farsi trovare pronto. Dopo quell’allenamento saltato si può dire che ora si sia dato una sveglia.