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Onguéné stile Clark Kent: fisico e talento per la difesa del Genoa

Occhio a non confonderlo con Adebayor. Anche se la cosa non lo sorprenderebbe: “Non sarebbe la prima volta. Mi capita spesso”. È nato in Camerun. Africano come l’attaccante ex Arsenal e Tottenham, a cui assomiglia tantissimo. Somiglianze fisiche, non di ruolo. Anche se Jerôme Onguéné, futuro nuovo acquisto del Genoa, attaccante ci era nato. Adesso fa il difensore centrale: 187 cm di stazza, fisico possente. Le sue due grandi passioni sono LeBron James e FIFA. Prende sempre il Real Madrid, club per cui simpatizza. Anche se il suo cuore batte per l’Olympique Marsiglia.

Forte fisicamente e di carattere: “Se gioco lo faccio per vincere”. 23 anni ma un palmarès già invidiabile. E ora, la nuova tappa del suo cammino dice Genoa.


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IL SUO PERCORSO

Quando viene acquistato dal Sochaux, all’età di 16 anni, viene preso per fare gol. La stagione precedente, con la maglia del Mulhouse, conclude il campionato come capocannoniere degli U15. “Ero fisicamente più sviluppato degli altri, e sono sempre stato veloce. Solo per questo giocavo in attacco, perché tecnicamente non sono mai stato un granché. Però segnavo tanto”. Adesso fa il difensore. Il grande fisico gli è rimasto, l’atletismo pure. La lettura degli interventi e le marcature le ha imparate affrontando i suoi compagni di squadra.

Attaccanti niente male: Karl Toko-Ekambi (gioiellino del Lione di Garcia) e Marcus Thuram (figlio di Lilian, che quest’anno si è fatto notare anche in Champions League). Le sue ottime prestazioni col Sochaux gli valgono le prime convocazioni nelle nazionali giovanili. Ha la doppia nazionalità (è franco-camerunese): all’inizio opta per la Francia. Quella delle giovanili francesi è un’occasione per migliorarsi ancora, grazie ai consigli dei suoi istruttori e… alle sfide con i suoi compagni. Ancora più forti, come Ousmane Dembélé e Kyllian Mbappé: “Con loro due non sai mai come va a finire quando hanno palla al piede. Sono imprevedibili”. Un privilegio, per un difensore, confrontarsi con certi talenti.

È grazie a queste esperienze che è diventato uno dei più interessanti difensori in circolazione. Tanto che viene acquistato prima dallo Stoccarda, poi dalla RedBull, una società che con gli investimenti sui giovani sbaglia di rado. Col Toro Rosso d’Austria, la RedBull Salisburgo, in totale, disputa 93 incontri ufficiali. Quest’anno le presenze sono 15: quattro delle quali in Champions League.


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MENTALITÀ VINCENTE

Siamo calciatori: se si gioca, si deve farlo per vincere”. 23 anni e questo è il suo palmarès: una Coppa Gambardella (il corrispettivo francese della Coppa Italia Primavera) con il Sochaux, un Europeo con la nazionale U19 della Francia (con compagni che conoscono il calcio italiano come Jérémie Boga, Theo Hernández e Ismaël Bennacer), tre campionati austriaci e tre coppe d’Austria. Niente male. Dicevamo della scelta definitiva per la nazionale: il cuore lo porterà a indossare la maglia del Camerun. Il CT della nazionale camerunese, un certo Clarence Seedorf, ne parlava così qualche mese fa: “È un giocatore talentuoso e un ragazzo fantastico che lavora con serietà”. Parole pesanti, soprattutto se pronunciate da un’ex stella del calcio giocato.


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Ai tempi del Sochaux, in un’intervista disse che il supereroe a cui si ispirava fosse Superman. I motivi? Il carattere remissivo, che evita di mettersi al centro dell’attenzione e che cerca sempre la normalità nonostante i superpoteri. L’umiltà è il biglietto da visita con cui Onguéné si presenta a Genova. Non scambiatelo per Adebayor: chiamatelo Clark Kent. E lo farete felice.