Karl Toko-Ekambi non vuole più fermarsi. Già dieci gol da inizio stagione e prestazioni di spessore per l’attaccante camerunese che veste la maglia del Lione. Si ricorda il passato e ha imparato dai suoi errori e dalle sue scelte sbagliate: si chiama romanzo di formazione. A sedici anni aveva lasciato il calcio per concentrarsi sugli studi e provare a far contenta mamma. Il ginocchio era poco stabile e il mondo del pallone gli sembrava troppo più grande di lui. Si buttò nella musica, creando un gruppo rap con dei suoi amici. Ma la canzone della sua vita parlerà di calcio. Adesso che di anni ne ha 29, segna e porta in alto il Lione anche in Europa (è il capocannoniere dell'Europa League con 6 reti dopo le prime quattro partite).
Calcio, libri e... rap
Dici “giovane talento francese” e il cinquanta per cento delle volte parli di un “prodotto” della regione parigina. Karl Toko-Ekambi è nato lì, da una famiglia camerunese. Ha svolto le trafile del settore giovanile nel Paris FC, la seconda squadra della capitale francese. A 16 anni il primo tornante: nel momento del primo salto di qualità, il ginocchio gli gioca brutti scherzi. Una fragilità che lo convince addirittura ad abbandonare il sogno del pallone e concentrarsi sugli studi e sulla musica, l’altra sua grande passione. Con alcuni suoi compagni fonda un gruppo rap, chiamato “MZ”. Lui sceglie il nome d’arte MC-Loka, e inizia a farsi conoscere nella zona a suon di freestyle e barre. Il rap è l’altro suo grande sogno. I libri di scuola sono invece l’auspicio di mamma. Nel mezzo, comunque, rimane sempre il calcio.
Guarda come rappava:
Mentre affina le metriche e le rime, due volte a settimana continua ad allenarsi e giocare con una squadra amatoriale: lo scoprirà a distanza di anni, ma è in questo periodo – quando aveva lasciato tutto – che stava ponendo le basi per il suo grande ritorno: “Con gli amatori giocavo senza pressioni e mi sentivo tranquillo. In quel periodo mi sono lasciato andare e ho iniziato a capire a pieno il mio talento. Giocavo in maniera spontanea e questo mi ha permesso di migliorarmi molto, nel dribbling e nel voler prendere l’iniziativa”. Non restava che bonificare il talento ritrovato per tornare in scena e provare a buttarsi nel mondo dei professionisti.
Il ritorno
Si convince a riprovarci col calcio. Torna al Paris FC e la scelta sarà quella giusta. Chiude il primo cerchio delle giovanili, mettendo in pratica anni di apprendimento che gli hanno fatto acquisire esperienza. Lascia la MZ e si dedica solo al pallone. Il ginocchio è più solido e il suo carattere più maturo. E arrivano le prime chiamate importanti: Sochaux in Ligue 2. Angers in Ligue 1, Villarreal in Liga. Infine, Lione per puntare in alto. La scalata è notevole. Nel frattempo, i suoi ex colleghi della MZ hanno ottenuto il disco d’oro, con il loro album “La Dictature”, uscito nel 2016. Ma Toko-Ekambi adesso punta ad altri trofei.
Due estati fa ha pure sognato di poter vincere la Champions League con il Lione: era stato anche preso di mira dai suoi tifosi per un gol sbagliato in semifinale contro il Bayern Monaco. Un’azione molto simile a quella di Gilardino nella semifinale dei mondiali 2006 contro la Germania: incursione in area di rigore, ultimo difensore saltato, tiro, portiere battuto e palla che sbatte sul palo. Un’occasione che avrebbe potuto cambiare gli scenari di un’annata ossimorica in casa Lione (7° posto in campionato, e semifinali di Champions). Ma a incassare i colpi e ripartire è già abituato. E quando sbaglia spesso sa tornare con una marcia in più. Con una nota più alta.
Oggi la MZ non esiste più. Il gruppo si è sciolto. Toko-Ekambi invece continua la sua scalata. Adesso sta portando il Lione in alto, anche in Europa. L'anno scorso era in coppia con Memphis Depay (un altro grande appassionato di rap). Quest'anno è diventato un solista, in tutti i sensi: al primo posto della 'Top Hits' dell'Europa League c'è lui con sei reti, e tutti gli altri a inseguire. In coppia o da solo Toko-Ekambi fa sempre la differenza. E la musica non cambia.
