Prima le porte chiuse, adesso la quarantena e un mondo - quello del pallone - costretto a ridimensionarsi. Campionati sospesi, almeno per ora, o addirittura chiusi in anticipo (se ne parlerà oggi), come supposto dallo stesso Tommasi. "Soldi, stipendi, partite: no, adesso l'unica priorità è quella di andare oltre questo brutto momento". Ai microfoni di Radio Rai, nel corso della trasmissione Radio Anch'io Sport, anche Walter Zenga si è espresso sul particolare momento vissuto dall'Italia.
"Mi dispiace che molti italiani in questo periodo si trovino il salario ridotto. La verità è che è però il momento di pensare alla nostra salute. La Juve ha già previsto la riduzione di quattro mensilità? Anche io e Giulini l'abbiamo fatto: avevamo introdotto già dal 3 marzo una clausola di... buonsenso"
"Un eventuale rientro? Questa situazione non può essere paragonata ad una vacanza, si dovranno giocare tante partite in un periodo di tempo ristretto, è una situazione anomala e come tale dovrà essere trattata. Non vedo come si possa pensare ad una cancellazione del prossimo campionato per diluire quello in corso: ci sono contratti, anche di sponsorizzazione, in scadenza a giugno. E poi non scarichiamo mica i camion: quando arriverà il momento, secondo me sarà il caso di giocare senza sosta. Per adesso, pensiamo a sperare in un numero di morti sempre inferiore alle 18 di ogni giorno"
"Isolamento? Io sono a casa dall'8 marzo. La mia famiglia è a Dubai ma me ne faccio una ragione, c'è gente che ha perso i propri cari e quello che conta più di tutto e che ci sia la salute, seppure a migliaia di chilometri di distanza"