L'emergenza Coronavirus continua a colpire tutto il mondo e ha comportato la sospensione di praticamente tutti i campionati di calcio in giro per l'Europa. Nella speranza di riprendere al più presto, c'è però chi ha già deciso di interrompere definitivamente il proprio torneo nazionale. E' il caso del Belgio che ha ritenuto non ci fossero le condizioni necessarie per poter ripartire neanche nei prossimi mesi e ha assegnato il titolo di campione al Brugge, primo in classifica al momento della sospensione.
Una decisione autonoma che non è stata gradita dal presidente dell'Uefa, Alexsander Ceferin. Il numero uno del massimo organo calcistico europeo, intervistato da Zdf, ha minacciato sanzioni per chi prende vie alternative da quelle indicate: "Non credo che questa sia la decisione giusta. La solidarietà non è una strada a senso unico. Non puoi chiedere aiuto e decidere da solo cosa ti sia più comodo. I belgi e le federazioni che potrebbero considerare di fare lo stesso stanno rischiando la partecipazione alla competizione europea del prossimo anno".
Ceferin si è poi espresso anche sull'eventualità di ripartire nei prossimi mesi, ma a porte chiuse: "Il calcio non è la stessa cosa senza tifosi, ma è sicuramente meglio giocare a calcio senza fan e riaverlo in televisione, piuttosto che niente. Questo è ciò che la gente vuole, un po' di energia positiva a casa. Probabilmente accadrà a luglio o agosto, non possiamo giocare a settembre o ottobre".
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