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Trapattoni: “Giocatori non dovrebbero morire prima degli allenatori”

"Ciao Paolo… i giocatori non dovrebbero andarsene prima degli allenatori". Riempie di dolore l'ultimo saluto di Giovanni Trapattoni a Paolo Rossi, schierato in campo per 132 volte negli anni trascorsi insieme alla Juventus. Un rapporto, quello del Trap con i suoi ragazzi, che ricorda quasi l'amore di un genitore per il figlio. E si sa, per una madre o un padre perdere quest'ultimo è il dolore più grande che ci possa essere. 


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Che anni alla Juve

Paolo Rossi ha in Trapattoni l'allenatore con cui ha giocato più partite in carriera. La prima risale al 2 maggio del 1982, qualche settimana prima che Pablito facesse urlare di gioia milioni di italiani con il suo gol al Mondiale. Udinese-Juventus, il match finì 1-5 in favore dei bianconeri di Torino. Rossi segnò la terza rete, tornando ad esultare dopo l'incubo del calcioscommesse. 

CIAO PABLITO, EROE DEL MONDIALE '82


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La chiamata di Boniperti

Rossi pensò di lasciare il paese a seguito della squalifica: "Provavo disgusto per il calcio. Ho pensato di andar via dall'Italia, di smettere. Dissi: "Non mi vedrete più in nazionale", raccontò. Ma Boniperti poi lo portò con sé in bianconero, nonostante i dodici mesi di squalifica ancora da scontare: "Mi chiamò: "Verrai con noi in ritiro, ti allenerai con gli altri, anzi più degli altri", le parole di Pablito.


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In bianconero, dove Paolo Rossi aveva finito il proprio percorso nelle giovanili dal 1972 al 1975 e dove tornò appunto dal 1981 al 1985, vinse due campionati, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni e una Supercoppa Uefa.