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Toro, vent’anni dopo la Primavera Tim Cup è tua! Borello e il grande lavoro di Coppitelli superano il Milan, anche a San Siro

Tre minuti, due gol capaci di instradare l’andamento del doppio confronto e un urlo finale atteso per vent’anni, con l’ultimo successo ottenuto nella lontana stagione ’98/’99 con Claudio Sala in panchina. Tanto è bastato alla Primavera del Torino per conquistare l’ottava Coppa Italia della sua storia ai danni del Milan, aggiornando il record già precedentemente in mano ai granata: 2-0 all’andata al “Filadelfia”, firmato in un lampo da Butic e Rauti, difeso con grande ordine e compattezza anche nella prestigiosa cornice di San Siro, dove un gol di Borello nel finale ha definitivamente spento ogni minima speranza rossonera di recuperare lo svantaggio subìto.

Successo conquistato con merito, dai ragazzi di Coppitelli, capaci di essere più continui a livello di prestazione nel corso della gara d’andata e ritorno: troppo poco pericolosa, invece, la Primavera di Lupi, mai davvero insidiosa dalle parti di Coppola se non nell’assedio finale della prima parte del confronto. Grande cammino, intrapreso con Rino Gattuso e con il successo sulla Salernitana al primo turno, al quale i rossoneri sono stati capaci di aggiungere i bei successi contro Empoli, Fiorentina (battuta 0-4 e finalista al Torneo di Viareggio), Chievo (2-3 ai supplementari ai quarti) e soprattutto Atalanta, capolista del campionato superata sia all’andata (2-0) che al ritorno (2-3), nel segno di Sinani e Tsadjout, sino a calare in maniera netta in una finale (davanti agli occhi di tanti giocatori della prima squadra e della dirigenza) che ha sorriso solamente ai colori granata.

E’ stata invece capace di volare sulle ali dei propri esterni e del suo bomber da 22 reti, Karlo Butic, la Primavera del Toro, spinta dell’energia di Rauti e da chi l’anno scorso debuttava al San Paolo con la maglia del Crotone, fino a trovare il sogno-gol a San Siro con la maglia granata. Il volto di Giuseppe Borello, arrivato in prestito a gennaio nell’ambito della trattativa che ha portato Ajeti al Crotone, è tra i simboli della grande ascesa della squadra di Coppitelli: più volte in panchina grazie alle convocazioni di Davide Nicola nello scorso campionato e capace di mettere piede in campo per pochissimi secondi, nei minuti di recupero, nella sfida vinta contro la Lazio allo “Scida” valsa la salvezza, l’esterno classe 1999 è risultato tra gli elementi più positivi di una squadra solida e ben guidata dal duo centrale difensivo Fiordaliso-Ferigra.

Un 4-4-2 granata plasmato alla perfezione da chi, nel mondo giovanile, sta riuscendo passo dopo passo ad imporsi: dal campo alla panchina, con un passato da calciatore a Frascati in Serie D, Federico Coppitelli è ormai conferma più che positiva. Dalla Tor Tre Teste (Con due titoli vinti, tra Giovanissimi e Allievi) al Frosinone, finendo nel mirino di Bruno Conti, deciso ad affidargli la panchina dei Giovanissimi Nazionali, prima, e degli Allievi poi, diventando specialista delle finali e finendo per rivelarsi l’unico allenatore capace di aver vinto tutti gli scudetti dei campionati di puro settore: Giovanissimi ed Allievi, sia nei Dilettanti che tra i professionisti, anche con il club giallorosso. Un’ascesa continua che, dal ritorno a Frosinone come allenatore della Primavera, lo ha portato oggi a festeggiare il primo trofeo Under19 in carriera, a 33 anni, dopo aver eliminato Avellino, Spezia, Juventus (ai calci di rigore), Genoa e proprio Roma. Prosecuzione di una bella storia intrecciata a quella di Borello su uno sfondo tutto a tinte granata, mai come oggi: giorno in cui il Toro può tornare ad alzare finalmente, 20 anni dopo, la Primavera TIM Cup.