Gioca in Francia nel Bordeaux ed è l’obiettivo concreto di mercato della Lazio (QUI le ultime). Si chiama Toma Basić, è nato a Zagabria (Croazia) il 25 novembre 1996, e si è affacciato nel calcio professionistico con la maglia dell’Hajduk Spalato come Alen Boksic (simbolo della Lazio negli anni Novanta). Di viso ricorda Federico Chiesa ma il suo ruolo è diverso. Basić fa il centrocampista e il suo percorso è un continuo crescendo. Potrebbe essere il colpo a effetto del mercato della Lazio di Sarri che vuole riconquistarsi un posto in Europa.
Chi è Basic
È un mediano ma lo si trova dovunque in mezzo al campo, dove può fare la differenza per tre ragioni: intelligenza, corsa e tecnica. Basić sa anche tirare i calci piazzati, sia di potenza che di precisione. Il suo mancino è notevole e da quel piede partono spesso anche cross al bacio, come domenica scorsa da calcio d’angolo quando ha servito il compagno Oudin con una traiettoria perfetta da cui è scaturito il gol del definitivo 2-2 contro l’OM. Con la maglia del Bordeaux ha segnato 9 gol in 81 presenze: viaggia con una media di un gol ogni 9 partite. Non poco per un centrocampista.
Quella appena iniziata è la sua quarta in Francia. 74 partite giocate in Ligue 1, 3 in Coppa di Lega e 4 in Coppa di Francia. Basić non ha ancora esordito nelle fasi finali di una competizione europea per colpa di una... svista: nel 2018 il Bordeaux era qualificato ai gironi di Europa League ma la dirigenza (in un periodo di caos dopo le dimissioni inattese dell’allenatore Poyet) si scordò di registrarlo nella lista. La spiegazione: "È stato un errore amministrativo, ma se ci qualifichiamo ai sedicesimi lo inseriremo". Il Bordeaux verrà eliminato: niente EL per Basić che accettò comunque l’episodio con grande professionalità: "All’inizio quando l’ho saputo rimasi scioccato. Poi mi è passata e sono tornato concentrato sul mio lavoro, consapevole che avrei avuto una nuova opportunità in futuro".
Curiosità: dalle freccette alla musica, fino all'apprendimento delle lingue
A Bordeaux nella sua casa ha portato le sue due grandi passioni: chitarra e freccette. Se non fosse diventato calciatore, sicuramente avrebbe fatto il musicista o anche il cantante, visto che possiede anche una bella voce e si diverte a cantare. Se la Lazio lo dovesse acquistare, di sicuro non avrà problemi con il futuro rito d’iniziazione canoro con i nuovi compagni: non farà una figuraccia ma un figurone. E dovrebbe sorprendere anche con l’italiano: quando è arrivato in Francia si è messo subito a studiare la lingua e in poco tempo ha imparato a parlare benissimo in francese. La musica gli ha affinato l’orecchio: a imparare ci mette poco. Anche per questo è un giocatore che piace ai suoi allenatori.
La Lazio ora vuole stringere i tempi per comprarlo. A Formello lo manderebbe Petkovic, che al Bordeaux lo ha allenato per poche settimane ma lo ha subito schierato titolare in entrambe le prime due partite di campionato contro Clermont e Olympique Marsiglia, capendone il talento. Con Sarri Basić potrebbe essere determinante per la sua corsa, duttilità e tecnica. Potrà essere una pedina in più per la rincorsa a quell'Europa con cui ha un conto in sospeso. Nel 2018 al Bordeaux era arrivato da poco e non lo conoscevano ancora in molti. Adesso il nome se lo è fatto. La prossima volta non si dimenticheranno di lui.