Tevez, Maradona, l'amore infinito per il Boca Juniors e il futuro. L'attaccante argentino si è raccontato ai microfoni di TyC Sports dichiarando di essere l'ultima stella degli Xeneizes. "Essere in una squadra come il Boca mi rende simile ai grandi idoli di questo club. Ciò mi motiva a fare le cose bene. Mi sento come se fossi l'ultimo grande idolo dell'età d'oro del Boca. E mi inorgoglisce. Posso lasciare un'eredità in modo che i giovani sappiano come si deve giocare qui".
Copa Libertadores e maturità
L'Apache ha commentato il cammino in Coppa e ha raccontato anche la sua maturazione in un calciatore più pacato e riflessivo: "In quest'ultima Libertadores non sono stato ossessionato dalla vittoria, me lo hanno insegnato le esperienze precedenti. Volevo godermela di più. Quando sono tornato dall'Italia pensavo fosse il momento di vincerla. È stato molto difficile digerire l'eliminazione, quasi come un pugno. Questa volta ho scelto la calma ma con la stessa professionalità".
Le parole su Messi
Poi le riflessioni sull'età che avanza e sugli allenamenti: "Invecchiando devi essere in forma per non perdere velocità. Non avrei mai immaginato che a 37 anni sarei stato come sono ora fisicamente. Non ho problemi articolari o altro. Mi alleno sempre insieme ai miei compagni di squadra. Sono qui per godermi questi momenti, che sono praticamente gli ultimi della mia carriera". Poi una parentesi sul possibile addio di Messi al Barcellona: "Non riesco a immaginarlo con un'altra maglietta. Mondiale? Non fa male a nessuno tranne a lui non vincerlo. So cosa pensa lui della nazionale".
Maradona e la maglia numero 10
"La Maradona Cup? Tutte le squadre volevano vincerla - prosegue Tevez -. Poi è facile dire che non vale niente. Per me è stato molto emozionante perché era la prima Coppa di Diego. Ho avuto la pelle d'oca". Infine, l'attaccante parla dell'importanza del numero 10, non solo un numero ma un vero e proprio simbolo. "Al Boca il numero 10 è da valorizzare in onore di Diego. Quando sono arrivato alla Juventus molto tempo fa, era di Del Piero e non volevano darla a chiunque. Anche per Maradona deve essere così: deve essere un emblema, come nella Juventus. Futuro? Non so quanto e se continuerò. Riquelme mi dice di stare calmo e che c’è una Libertadores da conquistare"