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Spinazzola: “Rientro a dicembre. Quante lacrime per l’infortunio”

Leonardo Spinazzola si racconta, tra l’infortunio col Belgio, la vittoria dell’Europeo e la speranza del ritorno a breve

Uomo chiave della prima metà dell’Europeo, Leonardo Spinazzola lega i suoi ricordi legati a Euro 2020 a quel terribile infortunio che gli ha negato di disputare l’intera competizione. Era il quarto di finale contro il Belgio quando il suo percorso si interruppe per una lesione al tendine d’Achille.

Di quell’esperienza e del suo rientro, il terzino della Roma ha parlato in un’intervista a Sportweek.

 

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Il racconto dell’infortunio

Le sensazioni più amare sono state nel momento in cui ha capito che sarebbe finito il suo Europeo. “Perché a me? Dopo la botta, ho capito subito: “Mi è saltato il tendine” dice Spinazzola. “È arrivato Bryan (Cristante) e gli ho detto che mi ero rotto tutto. Mi passavano davanti tanti pensieri, l’Europeo che se ne andava, il miglior momento della mia carriera, e allora è cominciato una marea di lacrime. Il giorno dopo a Coverciano, però, già mi sono sentito meglio. I compagni mi hanno tranquillizzato. La notte ho faticato a prendere sonno, ho fatto di nuovo mezz’ora di lacrime, poi mi sono bevuto due birre e ho detto: “Ok, ora basta””.

 

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E sul rientro è già ottimista. “Io dico prima di gennaio. Ecco il mio programma: a novembre mi alleno e dicembre gioco. A Pinto, il general manager della Roma, e ai dottori l’ho già assicurato”.

Ricordo dell’Europeo

Tanti ricordi stupendi legati all’esperienza di quest’estate, anche nei momenti post operazione. “È stata una giostra di emozioni, tra l’infortunio, la Finlandia per l’operazione, Londra per la finale. Ci è cambiata la vita” continua Spinazzola. “Aver vinto l’Europeo è una cosa incredibile. Avevo lo stomaco chiuso. Io che sono un amante della pasta e ne mangio a valanga, ora non riesco neppure a finirla. Ho pure perso il sonno, perché la testa viaggia da sola. Adesso aspetto che ci diano una miniatura della Coppa da mettere in casa. Intanto ho esposto la medaglia e la targa come “man of the match””.

 

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Tanto che a Coverciano diceva “Andiamo a vincere la coppa con le stampelle: “Non lo dicevo tanto per dire, pensavo che saremmo arrivati in finale. Quando il mister prima della finale ha detto che avrei giocato io ho pensato, magari… Lui è stato bravo a sdrammatizzare, ha fatto piacere anche quello” ha agigunto il Campione d’Europa.

L’intervista completa a Spinazzola è su Sportweek con la Gazzetta dello Sport