Un acquisto 'silenzioso' del mercato di gennaio. Complice l'arrivo a novembre. L'opzione in più in attacco ma soltanto per la Serie A. Ola Solbakken e l'arte dell'attesa. Quella di allenarsi con la squadra pur essendo in città, perché il Bodo non l'ha liberato prima della scadenza del contratto (31 dicembre) nonostante avesse già sostenuto e superato le visite mediche a Roma. Poi quella di giocare, per davvero. E sentirsi un giocatore giallorosso per più di quei 6 minuti divisi in tre partite in Serie A. Fiorentina, Spezia, Lecce. Assaggi piccoli e discontinui di campo 'vero'. Anche perché per l'Europa il norvegese non è un'opzione. Ed ecco allora che con Dybala fuori e a cavallo tra l'andata e il ritorno del playoff di Europa League da dentro o fuori - al quale lui non può partecipare perché il suo nome è stato depennato dalla lista UEFA causa Fair Play Finanziario - Mourinho l'ha schierato dal primo minuto. Finalmente Solbakken.
Dal primo minuto. Una titolarità che lui ha ricambiato con un gol al 45'. Decisivo contro il Verona perché la partita dell'Olimpico si è chiusa così. 1-0 ma con gli applausi. Per Solbakken da subito, dal momento della chiamata delle formazioni alla sostituzione nel secondo tempo. Un 1-0 con più di un abbraccio. Da quello dello stesso norvegese dopo il gol con tutti i compagni e in particolare con Belotti - spalla di un attacco orfano anche di Abraham dopo un quarto d'ora di gioco - a quello grande, di gruppo a fine partita in mezzo al campo. Con José Mourinho al centro. "Ho fatto i complimenti a tutti coloro che hanno vinto. E tutti loro hanno vinto. Con uno spirito di gruppo e di sacrificio incredibile. Giocando molto bene".
Mourinho così nel post gara. A difesa dei suoi e dei limiti della sua squadra fatta di quei 'bambini' da aspettare e di giocatori in prestito che hanno comunque bisogno di tempo anche se per motivi diversi. Come Solbakken ("La prima cosa che ha detto appena arrivato qui è che non ha mai giocato su un campo in erba naturale..."). Dal Bodo alla Roma, dal campionato norvegese alla Serie A. Fino al primo gol. "Sono molto felice e orgoglioso della squadra, abbiamo lottato l'uno per l'altro - ha detto Solbakken a DAZN dopo Roma-Verona -.
Sicuramente non è stata una partita perfetta, ma non era una squadra facile contro cui giocare. Credo che i tifosi siano orgogliosi della prestazione. Belotti? Il Gallo è un giocatore con cui risulta facile giocare, lotta e combatte contro tutti. E' un grande esempio per me, cerco di imparare da lui e dagli altri. Devo migliorare l'intesa con i compagni, ma penso di essere sulla strada giusta". Verso un'altra occasione in campionato. Senza ricominciare ad aspettare troppo.