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Roma, Mourinho: “La gente non ci dà il credito che meritiamo: devo difendere i ragazzi”

Le parole di Josè Mourinho al termine della partita tra Roma e Verona, terminata 1-0 per i giallorossi

Dopo la sconfitta rimediata giovedì nell’andata dei playoff di Europa League contro il Salisburgo, la Roma è tornata in campo nel posticipo della domenica di Serie A, sfidando il Verona. La squadra giallorossa ha vinto per 1-0 grazie al gol di Solbakken, all’esordio dal primo minuto. Al termine della partita Josè Mourinho ha parlato ai microfoni di DAZN.

 

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Roma-Verona: le parole di Josè Mourinho nel post-partita

Josè Mourinho ha esordito facendo i complimenti ai propri ragazzi”Complimenti ai ragazzi. Nel cerchio mancavano solamente Dybala, Darboe e Abraham, che è andato all’ospedale. Abbiamo avuto uno spirito di sacrificio fantastico, giocando molto bene, contro il Verona, squadra contro la quale è difficile costruire. Karsdorp non giocava da più di due mesi, Spinazzola veniva da un infortunio, Bove l’anno scorso giocava in un campo di plastica, Solbakken sta imparando a giocare con noi, El Shaarawy sta giocando più del solito, Zalewski gioca ovunque”.

 

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Credits: Domenico Bari

 

Elogio, quindi, alle cosiddette “seconde linee”, su tutti Belotti: “Grandissima partita. Meritava di segnare, ma Montipò ha fatto una parata incredibile. Mi dispiace che la gente non dia il giusto credito ai giocatori per ciò che stanno facendo, in una situazione molto difficile: sono molto grato a ciò che i ragazzi stanno facendo”. Quindi, Mourinho ha voluto difendere i propri ragazzi, togliendosi anche qualche sasso dalla scarpa, anche contro alcuni settori dello stadio: “C’è sold out e sold out: contro il Bodo quella partita l’hanno vinta loro, oggi insomma: ho sentito dei fischi dopo uno stop sbagliato. La gente non si rende conto di ciò che stiamo facendo. Prendiamo per esempio Bove: se io fossi un tifoso, lo porterei in braccio ogni giorno, ama la Roma più di loro. Quando sono arrivato stava per andare in prestito in Serie C, oggi gioca titolare nella Roma. Oggi hanno vinto i ragazzi, insieme a qualcuno della curva.  Io non critico nessuno e mi scuso della mia posizione, sono un allenatore e sono loro a dover criticare me, ma devo anche difendere i miei ragazzi, che meritano di più“.

 

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Mourinho in conferenza

“I ragazzi crescono, i più giovani. Ma anche Mancini, Cristante, Ibanez che giocano sempre dall’anno scorso. Lavoriamo sulle dinamiche. Di solito le squadre che hanno pressione mediatica e sociale di fare grandi cose non hanno bisogno di far crescere i giovani. Io ho sempre avuto la pressione di dover fare cose importanti ma avevo prodotti finiti e giocatori di livello ed esperienza altissima. Loro qui invece crescono. Lavoriamo da un anno e mezzo insieme. Il Bove che vedete oggi è diverso da quello di un anno e mezzo fa visto che stava per andare in prestito ad una squadra di Serie C. Solbakken? La prima cosa che ha detto arrivato qui è che non ha mai giocato su un campo in erba naturale. Per esempio…

 

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Ma andiamo avanti così. Giovedì ci sarà un’altra partita. Se vinciamo sarà fantastico, se perdiamo torniamo a casa ma possiamo dormire tranquilli. Perché per come lavorano questi ragazzi, anche nel momento della sconfitta, sono persone che possono dormire in pace. La vittoria di oggi non è una gioia personale, sono contento per i ragazzi e non si possono criticare. Quando Cafù perdeva una palla tu avevi un motivo per non essere contento. Lui era il migliore del mondo nella sua posizione. Quando i giocatori di altissimo livello ed esperienza perdono un pallone è normale che la gente apra la bocca e dica che non gli piace. Ma quando Bove all’80’ perde un pallone e la gente fischia che problema c’è? E Bove è romanista come loro.

 

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Ma come lui anche Karsdorp, che non giocava da 3 mesi, Cristante, Belotti che se perde una palla prova a ‘mordere’ l’avversario per recuperare. Meritano rispetto. E’ una squadra di gente serie. Siamo una squadra che perde come contro la Cremonese anche se ovviamente volevamo vincere. Questa è una squadra da rispettare. Pellegrini fischiato? La gente conosce il sacrificio che fa per giocare? No, non lo sa. C’è una curva che appoggia, ci sono zone passive, c’è un’altra zona dello stadio in cui penso che ci siano i tifosi avversari. Invece il settore ospiti è da un’altra parte. La natura è criticare l’allenatore e va bene così ma i miei giocatori hanno bisogno di sostegno. Se sbagliano non è perché vogliono sbagliare ma perché hanno dei loro limiti. Guardate i nostri limiti. Io devo difendere i ragazzi. Meritano di più. Ppi se qualche volta per il mio stile di comunicazione, di leadership, apro la porta alle critiche mi devo scusare io con i ragazzi se più gente pensa che questo sia colpa mia”.