Scamacca: “Spalletti ha fatto bene a non portarmi negli USA. Ora sono pronto”
Le parole di Gianluca Scamacca alla vigilia della cerimonia d’apertura di Euro 2024
Si avvicina l’esordio dell’Italia agli Europei. Dal Centro Tecnico Federale di Coverciano, sono arrivate le parole di Gianluca Scamacca. L’attaccante dell’Atalanta ha parlato in conferenza stampa.
Italia, le parole di Gianluca Scamacca
L’attaccante italiano ha esordito commentando il successo dell’Atalanta in Europa League: “L’anno scorso non è andata bene perché mi ero rotto il menisco, quest’anno è stato magnifico perché abbiamo vinto una coppa. La pressione ce l’hanno i giocatori forti, se è così preferisco averla tutti i giorni, è bello avere gli occhi addosso: ogni giorno è una sfida”.
Sulla mancata convocazione di Spalletti nelle gare disputate negli USA: “Cerco solo di essere utile alla squadra. La cosa più importante è vincere. Spalletti ha fatto bene a non portarmi negli Stati Uniti, non meritavo quella chiamata. Non essere convocato in America è servito: mi ha mandato dallo psicologo“.
Riguardo all’esordio con l’Albania: “Mi immagino vincente la gara con l’Albania, la mia speranza è quella di partire con il piede giusto vincendo il match”.
Sul gruppo Azzurro: “È iniziato un nuovo ciclo, siamo giovani, c’è voluto tempo per tirare fuori la nostra forza, ma ora siamo pronti. Io sto bene e spero di aiutare la squadra ad arrivare più lontano possibile”.
Riguardo ai numeri 9 di riferimento della Nazionale: “Io vorrei fare come il gruppo che ha vinto l’Europeo e quello del 2006 che ha vinto il Mondiale perché hanno lasciato un segno nella storia della Nazionale e anche io vorrei farlo”.
Sul fatto di essere l’uomo sorpresa dell’Italia: “È un momento importante per noi e per me, arrivo qui dopo un bel finale di stagione e spero di portare positività e anche gol”.
Riguardo a Gasperini: “Se sono qui tanto è merito suo perché mi ha aiutato in questo anno importanissimo, ha toccato le corde giuste per darmi la svolta. A lui devo moltissimo”.
Sull’essere considerato pigro: “Già che sono venuto qui vuol dire che non lo sono, quindi no (ride, ndr). Spalletti vuole dire tante cose dentro questa singola parola, sicuramente mi ha spronato e stimolato, va bene così, ma io personalmente non mi sento pigro”.
A proposito delle differenze tra Gasperini e Spalletti: “Spalletti e Gasperini hanno due tipologie di calcio diverse. A Bergamo giochiamo più a uomo mentre in Nazionale è un po’ più tattico però mi trovo bene in entrambi i modi di giocare perché il mister ha idee che per me sono perfette, sono offensive, gioco di movimento, possesso palle e mi trovo benissimo”.
Infine, sulle richieste di Spalletti per il suo centravanti ideale: “Deve aiutare la squadra, pressare, limitare gli spazi all’interno, con la palla poi il mister ci lascia abbastanza liberi davanti”.