Al Mapei Stadium di persone ne entrano 21.500. Oggi, i milanisti saranno 18.000, forse qualcosa in più. Al Milan basta non perdere per coronarsi campione d'Italia, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il Sassuolo. Che quest'anno a giocare "fuori casa" (perché di questo si tratterà, nella pratica) non si fa alcun problema.
Guastafeste in casa degli altri
Nonostante abbiano avuto più di un inciampo con le squadre di minor rango, in questa stagione i neroverdi sono diventati la guastafeste delle big per eccellenza. Un titolo conquistato a forza di vittorie sotto gli sguardi di migliaia di occhi nemici. Prima quella a San Siro contro l'Inter, poi allo Stadium contro la Juventus, e di nuovo il ritorno al Meazza per punire proprio il Milan. "Le tribune piene per noi sono uno stimolo", ha spiegato l'allenatore neroverde Dionisi. Pure quando sono piene di avversari, evidentemente. E allora anche al Mapei il Sassuolo vorrà far valere il fattore pubblico (degli altri).
Uno stadio rossonero
Tribune piene e costose. Con i biglietti andati in fumo nel momento della messa in commercio, i siti di vendita secondaria sono arrivati ad incassare anche 6.000 per un tagliando, venduto a qualche tifoso rossonero affamato di storia. Persino Dionisi, in questo mercato impazzito, ha dovuto pagare di tasca propria per portare la figlia sugli spalti. In questo caso, però, a prezzo di listino.
Nessuno qui si aspetta un epilogo diverso dalla festa. Chi spenderebbe tutti quei soldi, in fondo, per assistere ad uno psicodramma? In aiuto ai rossoneri in trasferta, dunque, sono intervenuti i locali. Chi ha incontrato per strada il ds Carnevali nei giorni precedenti alla gara, infatti, ha giocato la sua personale partita diplomatica, chiedendogli fra il serio e il faceto di non fare scherzi domenica. Sempre che non l'abbiano beccato occupato al telefono, caldissimo in questi giorni. Non per il mercato, ma perché tutti lo chiamavano per chiedere uno degli introvabili biglietti (la stessa sorte di Dionisi, che fra i disperati per un ticket ha scoperto "amici che non sapevo di avere").
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Sassuolo-Milan, i precedenti
Non ci sono pressioni che tengano: il Sassuolo vuole mantenere il suo ruolo da guastafeste e "giocarsela alla grande", come ha detto Raspadori in questi giorni. Che ha anche chiarito che, anche se non sembra, i suoi hanno ancora degli obiettivi da centrare: "Non possiamo fare favori a nessuno: vogliamo arrivare decimi e vincere è l'unico modo che abbiamo per arrivarci".
Come se servisse specificare che il Sassuolo, con il Milan, voglia sempre vincere. Un concetto da sempre valido, anche nell'era del compianto patron Squinzi, rossonero doc che si professava "neutrale" quando giocavano i suoi due amori. I confronti in Serie A fra le due squadre sono 17. Nove li ha vinti il Milan, ben sei il Sassuolo.
Tutte vittorie spettacolari e brucianti. Con un Berardi che contro i rossoneri pare poter segnare anche ad occhi chiusi. Sono loro la sua vittima preferita in carriera, trafitta in 10 occasioni. Alcune indimenticabili, come il poker nel loro primo scontro del 2014 (che costò l'esonero ad Allegri) o la tripletta dell'anno dopo. Uno così fa paura sempre, figuriamoci nel suo anno migliore a livello statistico (15 reti, 17 assist in A).
Corsi e ricorsi, che però non spaventano il Milan. Perché ha dimostrato di essere pronto a tutto per vincere, perché in campionato non perde da gennaio, perché sulla carta è semplicemente più forte. E che ha dalla sua un dato: quei 43 punti colezionati in trasferta, che lo rendono la migliore squadra in Serie A per rendimento fuori casa. Resta da capire, però, se a Reggio Emilia sembrerà di stare al Mapei o a San Siro. Visto l'andazzo, un dettaglio non da poco.
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