Dalle parti di Amiens si parla di lui come un ragazzo dall'ottimo potenziale. Terzino sinistro di grande spinta e con margini di miglioramento in fase difensiva. Identikit da laterale moderno, che arriva in Italia per perfezionare il suo bagaglio tecnico. Si potrebbe presentare in questo modo Sanasi Sy, classe 1999, nuovo acquisto della Salernitana. È omonimo del più famoso Sy, Omar, l'attore francese protagonista in Quasi amici, o Lupin, la nuova serie che sta spopolando su Netflix. Ma non è suo parente. Glielo chiedono in molti. Lui sorride ma fa cenno “no” con la testa. Arriva dall’Amiens, in piena fase di crescita. Il carattere è il lato su cui deve ancora migliorare. È deciso e chiaro sui suoi obiettivi ("O sfondo nel calcio, o sfondo nel calcio: non ho altra scelta"), ma a volte troppo emotivo: spesso ha avuto bisogno di qualche tirata d’orecchie per rimettersi sui binari giusti.
LA SUA CRESCITA
Nato a Parigi, da padre senegalese e madre maliana. Cresce nei campi di quartiere e nei piccoli club della capitale francese. Si fa notare e viene chiamato dal Paris Saint-Germain. A 14 anni lascia il PSG e approda al PFC: il Paris FC, l’altra squadra della capitale. È lì che farà gavetta. Fino all’Amiens. Viene acquistato per rinforzare la squadra dell’Under 19 ma il suo atletismo sorprende, e integra presto il gruppo dei pro: nel settembre 2018 l'Amiens lo blinda, e gli fa firmare il primo contratto professionistico della sua carriera. Esordisce in Coppa di Francia, in Coppa di Lega e anche in Ligue 1 contro il Lione. A gennaio però viene girato in prestito al Tubize, in seconda divisione belga. Per Sy non si tratterà di una grande esperienza: “A fine stagione siamo retrocessi. Credevo di aver fatto qualche passo indietro nel mio percorso. Quando sono tornato ho capito che il club voleva di nuovo girarmi in prestito. C’era qualche piccola divergenza con la società”, dirà in un'intervista rilasciata a Goal. Rimane a Amiens (dove conoscerà Arturo Calabresi), in Ligue 1, ma non gioca fino a febbraio. Pensava fosse ormai vicino al decollo. In poco tempo si era convinto di aver fatto passi indietro. E si butta giù di morale.
Poi, arriva il covid e il lockdown. E com'è accaduto più o meno a tutti, la vita cambia.
“GLI ABBIAMO TIRATO LE ORECCHIE”
Calcio fermo e più momenti di intimità. Sy torna nella sua Parigi, e ritrova la famiglia in un momento di difficoltà personale. Le persone giuste al momento giusto: “Mi ha fatto bene parlare con i parenti e gli amici”, disse a Goal. “Gli abbiamo tirato un po’ le orecchie e fatto capire i privilegi del mestiere che stava facendo per fargli capire di continuare a lavorare. Gli ha fatto bene sentirsi dire le cose”, spiegò uno dei suoi assistenti. Tirata d’orecchie e sveglia. Il nuovo campionato riparte. Luka Elsner, allenatore dell'Amiens, lo utilizza poco, ma quando arriva l'esonero si fa trovare pronto. Segno di maturità: in panchina arriva Tanchot, e Sy ritrova minuti in campo, piacere di giocare e sforna belle prestazioni: “L’allenatore mi ha dato una chance e ho provato a coglierla. Sono molto più concentrato e attento, e i risultati si vedono”. Ricomincia a giocare e si conquista uno spazio nella migliore difesa di Ligue 2 (lo stop del campionato precedente a causa della pandemia ha costretto l'Amiens alla retrocessione). In totale, gioca 7 partite come terzino sinistro, fino a dicembre, quando qualche piccolo problema fisico e la positività al Covid-19 lo allontanano di nuovo dal campo. Altri ostacoli che adesso ha saputo superare per farsi trovare nuovamente a disposizione.
Nella sua seconda vita ha detto di voler diventare professore di educazione fisica e allenatore. Adesso, però, niente lo distoglie dal calcio giocato, che ora gli ha offerto la prima grande chiamata: quella della Salernitana, squadra in lotta per la promozione in A. Sanasi Sy conoscerà il calcio italiano, dove non si può mai abbassare la concentrazione. Ma se dovesse distrarsi di nuovo, Castori saprà come fare: una tirata d’orecchie e tornerà a mostrare il suo valore.