Il ‘Presidente’ lo aveva detto: “Un rigore l'ho segnato, uno l'ho sbagliato, ma il terzo lo tirerò ancora io" ‘l’avvertimento’ lanciato a Zlatan Ibrahimovic da Franck Kessié una settimana fa dopo la vittoria contro la Fiorentina. L’occasione per rispettare la parola data, complice anche l’assenza dal campo dell’attaccante svedese nel Sunday Night del Ferraris, la sfida contro la Sampdoria sbloccata e poi vinta proprio grazie al gol dagli undici metri del numero 79 rossonero. Una gara alla quale la squadra di Pioli, dopo la vittoria in settimana in Coppa contro il Celtic, arrivava tra assenze importanti e partenze ritardate, per non rimanere bloccata lungo la A7 resa difficile da percorrere a causa della neve.
Da Ibrahimovic a Leao, passando per Musacchio, Bennacer e - ultimo in ordine di tempo ad entrare in infermeria - Simon Kjaer (con Donnarumma e Ibrahimovic sempre più uomo simbolo del Milan 2020/21): tanti i ragazzi che questa mattina alle 10.30 non sono saliti sull’aereo che ha volato per venti minuti da Milano a Genova, con Gabbia (alla quinta da titolare) a sistemarsi a fianco di Romagnoli in difesa, Tonali (che a Genova lo scorso anno - maglia del Brescia sulle spalle contro il Genoa - ha trovato qui a Genova il primo e unico gol in A) in mezzo al campo, in attacco alle spalle di Rebic (oggi la prima da titolare) Saelemaekers, Calhanoglu e Brahim Diaz.
Crescita continua
Obiettivo numero uno per il Milan, dopo le vittorie di Juventus e Inter rispettivamente contro Torino e Bologna, superare l’esame di maturità Sampdoria lanciando un segnale di crescita continua: nonostante le tante difficoltà alla vigilia della gara, su tutte l’assenza di Ibrahimovic alla prese col recupero dall’infortunio. Zlatan che in settimana a Sky Sport, partendo dai suoi obiettivi personali, aveva dettato la linea da seguire per non perdere la strada imboccata: “Io ho i miei obiettivi, fare meglio dell'anno scorso, ovvio, però secondo me non dobbiamo dire 'Dobbiamo arrivare là...'. Pensiamo una partita alla volta, la squadra è giovane. E tu sei forte come l'ultima partita giocata. La squadra ha fame e tanta voglia, poi sappiamo che non è come l'Inter o la Juventus”.
Squadre costruite per fare un altro campionato rispetto ai rossoneri, dopo dieci giornate però a guardare tutti dall’alto: grazie alle otto vittorie su dieci gare giocate (meglio di così a questo punto del campionato solo nella stagione 1954/55, dove le vittorie furono nove), ai due pareggi con Roma e Verona, allo zero nella casella delle sconfitte e ad altri numeri da record. Quelli legati ai gol realizzati dal Milan 2019/21: con i due di oggi sono infatti undici le giornate consecutive nelle quali il Milan ha segnato due o più gol, 30 invece le gare di fila nelle quali i rossoneri sono andati a segno almeno una volta.
Numeri da grande, per una squadra però giovanissima. “Oggi in campo c’era forse la squadra più giovane della stagione, ma a sorprendermi è la maturità di questo gruppo: nello spogliatoio c’era felicità, - manifestata in campo anche dalla corsa e dall’abbraccio di Pioli alla squadra in occasione del raddoppio di Castillejo al primo pallone toccato dopo otto secondi dal cambio - ma non ci siamo mai abbattuti all’inizio e non ci stiamo esaltando adesso. - le parole dell’allenatore a fine gara - Viviamo il momento con soddisfazione, sapendo che la situazione può darci vantaggi”. Vivendo alla giornata, come tracciato da Zlatan Ibrahimovic: tra esami da superare e numeri da record, senza però porsi dei limiti.