Al bar a pochi passi dallo stadio Menti c’è chi beve caffè e chi sorseggia una spremuta mentre chiacchiera di calcio. Una foto dietro al bancone cattura l'attenzione. Due bambini ricci e biondi che sorridono. “Sì, sono loro. Salvatore e Sebastiano Esposito. Li ho visti crescere”, dice il gestore del locale. A Castellammare li conoscono tutti. Città di talenti. Iezzo, Quagliarella, Mirante, Gigio Donnarumma. Anche i fratelli Esposito. Partiti da qui per arrivare in alto.
Scuola, Rione Cicerone, Menti e Club Napoli. Solita routine. Da piccoli, Salvatore e Sebastiano correvano per la città calciando il pallone. Giocavano a calcio ovunque e in continuazione. Dopo le lezioni nel campetto di cemento del quartiere, poi alla scuola calcio e di sera ancora fra i palazzoni del rione. Instancabili, sognatori. Quante volte mamma Flavia ha dovuto rimproverarli per aver rotto vasi e oggetti in casa. Quella palla rimbalzava ovunque.
Un legame indissolubile marchiato a fuoco dall’amore per il calcio. I fratelli Esposito non si sono mai staccati. Club Napoli, Brescia, Inter e oggi SPAL. Una carriera condivisa, fra gioie e traguardi. Dalla “scuola calcio dei campioni” di Castellammare fino alla nuova esperienza in Serie B a Ferrara. Sempre insieme. Lo erano quando sono stati notati da Ernesto Ferraro e Roberto Clerici. In coppia sono arrivati e cresciuti in nerazzurro. Insieme hanno indossato anche la maglia della Nazionale Under 21, lo scorso 3 settembre nell’amichevole contro la Slovenia. Adesso si ritrovano uno accanto all’altro nello spogliatoio del Paolo Mazza.
Per qualche anno le strade dei fratelli Esposito si sono pure divise. Salvatore, centrocampista classe 2000, ha scelto di fare esperienza fra C e B con Ravenna e Chievo. Sebastiano, attaccante classe 2002, è rimasto all’Inter avverando i suoi sogni. Nella scorsa stagione l’esordio Champions League, poi quello in Serie A e infine il primo gol da professionista. Nonostante la distanza, Salvatore c’è sempre stato per Sebastiano. E viceversa. Anche quel 24 ottobre 2019. La prima di Seba in Europa, con il fratello Salvatore in tribuna. Dopo la gara, l’abbraccio nella pancia di San Siro. “Vita mia”, appellativo fraterno. Due parole che valgono tanto. Ieri, il primo gol in Serie B per Seba con la nuova maglia e un'altra dedica altrettanto speciale. L'esultanza a quattro zampe per il suo inseparabile cagnolino Nano: "Da quando è arrivato mi ha riempito tutte le giornate di gioia e di amore, quindi questo gol è per lui ma anche per tutta la mia famiglia che mi è sempre vicino", ha raccontato ai microfoni di Dazn.
Orgoglio di mamma Flavia e papà Agostino. Ex giocatore fra i dilettanti e poi allenatore. Portava i suoi piccoli al Menti per farli correre e giocare in un vero stadio. Quando sfidavano i pari età nei tornei organizzati dalla scuola calcio tutti restavano a bocca aperta: “Talento e dedizione, volevano diventare professionisti”, ripete chi li conosce bene. La fame di arrivare ha dato ai fratelli Esposito una marcia in più.
Non solo Salvatore e Sebastiano. Anche il piccolo Francesco Pio, classe 2005, gioca nelle giovanili dell’Inter e non vede l’ora di seguire le orme dei fratelli più grandi. Intanto al bar il via vai di gente continua. Accanto alla foto, adesso attendono due maglie autografate della SPAL. Da esporre in bella vista. Per ricordarsi di quando i fratelli Esposito correvano per le strade di Castellammare calciando un pallone di sogni.