Dopo 30 anni Totti saluta la Roma. Non sarà più un calciatore del club giallorosso, non sarà più nemmeno un dirigente. Lo ha ribadito e spiegato in occasione della lunga conferenza stampa tenuta nel pomeriggio al Salone d'Onore del CONI. Tanti i volti noti presenti, fra cui anche Rosella Sensi, la prima a far firmare all'ex capitano un contratto che prevedeva un futuro da dirigente: "Ero convinta di quella decisione - ha raccontato in esclusiva a Sky Sport - sono molto triste in questo momento, per me Francesco non può stare lontano dalla Roma".
Fra i due un rapporto che va al di là di quello che si poteva avere fra un calciatore e un presidente: "Per me è un fratello piccolo - ha continuato - per lui è stata una decisione ponderata ma non presa a cuor leggero. Dietro a quel sorriso iconico da romano c'è tanta sofferenza, lasciare la Roma non è facile. Sarà dura anche per i tifosi, che da lui ricevevano tanta speranza".
Poi la Sensi entra più nel merito della questione: "Francesco è un simbolo del calcio, ma si è preteso troppo da lui senza dargli un ruolo ben definito. Non gli è mai stato restituito quel che gli competeva. Bisognava affidargli un incarico preciso e non so per quale motivo non sia stato fatto. Pallotta? Mio padre e Francesco avevano un rapporto speciale senza che ci fosse bisogno di una figura che mediasse".
Chiosa anche su Baldini: "Fu mio padre a farlo direttore sportivo, ma lui non lo ringraziò mai. Ha sofferto Totti, questo perché non ha personalità". Conclusione sulla Roma del futuro: "Purtroppo è stato distrutto tutto quel che aveva fatto mio padre, che aveva portato la Roma a un livello altissimo in Italia e nel mondo. Un consiglio a Pallotta? Non mi piace farlo, a me ne sono stati dati troppi e a volte erano sbagliati. Ma posso suggerirgli di essere maggiormente presente a Trigoria per capire cosa succede veramente".