Nel quartiere Testaccio a Roma, in un evento organizzato da Rete Sport per celebrare i 20 anni dall’ultimo scudetto della Roma, ha parlato il CEO giallorosso Guido Fienga.
Tanti i temi trattati, si è parlato del nuovo allenatore Josè Mourinho e di come gestirà la squadra, anche in chiave mercato, ma si è parlato anche del nuovo stadio della Roma.
"MOURINHO CI INSEGNERÀ A VINCERE"
Argomento principe dell'intervista non poteva che essere il nuovo allenatore: Mourinho è stato ufficializzato prima della fine della scorsa Serie A ma l'entusiasmo per il suo arrivo non si è ancora placato, nemmeno per lo stesso allenatore. Il merito dell'operazione, ha confessato Guido Fienga, è della famiglia Friedkin: "Sono molto intelligenti e imparano molto in fretta. È stata una intuizione degli azionisti appena si è liberato dal Tottenham, sono stati bravi a convincerlo. È uno dei tecnici più importanti al mondo”.
A questo punto, molti si sono chiesti che Roma sarà quella che lo Special One costruirà intorno a sé per raggiungere i risultati importanti che i tifosi si aspettano. Fienga è stato subito chiarissimo: "Abbiamo preso Mourinho affinché ci insegni a vincere. Apriremo un percorso, un progetto, bisogna lasciarlo lavorare. Non sarà tutto immediato, così come la costruzione della squadra".
Tempo, alla Roma per vincere non serve solo Mou ma anche tempo. "Il mondo del calcio è cambiato post pandemia, i top club faranno poco. Vogliamo costruire un progetto vincente - ha continuato Fienga - che possa vincere e continuare a vincere, ma che sia sostenibile. Per quanto riguarda il mercato, la scelta dei giocatori spetterà a Mourinho, a Tiago Pinto e alla proprietà che è direttamente coinvolta”
OBIETTIVO RIAVVICINARE I TIFOSI ALLA SQUADRA, ANCHE CON UNO STADIO NUOVO
Molto sicuramente passerà anche dalla presenza positiva dei tifosi giallorossi. "La scelta di Mourinho va anche in questa direzione - confessa Fienga. La voglia dei Friedkin è vedere in campo una squadra che lotti e una tifoseria presente e vicina alla squadra”.
"La nuova proprietà sa che al centro della Roma deve esserci il tifoso della Roma, cercando poi di veicolare il più possibile il brand anche all’estero”, ha continuato il CEO giallorosso. Ricerca di tradizione e innovazione, ricreando un forte connubio con i tifosi, tutto per tornare a vincere.
Progetto che potrebbe veder nascere effettivamente un nuovo stadio per la Roma, anche se non si sa dove possa nascere: “A saperlo - ha esclamato Fienga ridendo. Il progetto vecchio non è più sostenibile per una serie di motivi che sono stati già spiegati. L’intenzione è quella di costruire uno stadio, intorno ai 45 mila posti, forse qualcosa in più, che sia il più possibile vicino ai tifosi, cercando dunque un’area che non imponga al pubblico romanista di fare delle migrazioni".
Le idee sull'ubicazione dello stadio comunque non sembrano mancare: "Deve essere la casa dei romanisti, cerchiamo di farlo vicino a loro. Ad oggi ancora non siamo riusciti a chiudere la procedura di Tor di Valle ma posso dire che le idee le abbiamo”.
ALLONTANATE LE VOCI DI UN RITORNO DI TOTTI
Ovviamente, in chiusura, non sono mancate le domande sull'ex capitano giallorosso Francesco Totti, con cui si concluse in modo triste l'esperienza da dirigente con la vecchia proprietà: “Abbiamo un ottimo rapporto con Francesco, sta facendo la sua attività e vuole essere lasciato in pace. Sta facendo il suo percorso professionale che per altro, se fatto bene, a noi non ci viene male, perché sviluppa giocatori giovani, fa attività di scouting e alcuni giocano nella Roma".
Niente da fare, attualmente, per un ritorno alla Roma, anche il nuovo speciale advisor per la campagna pubblicitaria Maurizio Costanzo aveva anticipato che avrebbe effettuato una proposta. In futuro però, chissà: "Ad oggi la volontà di proseguire questo rapporto ottimo di collaborazione, più avanti si vedrà”.