Roma, De Rossi: “Mi sento mister presente. Merito mio? Odio i finti umili”
Le parole dell’allenatore della Roma Daniele De Rossi al termine della partita contro la Lazio
Grazie alla rete di Mancini la Roma ha vinto per 1-0 il derby della Capitale contro la Lazio. I giallorossi salgono così a quota 55 punti in classifica, confermandosi al quinto posto in classifica alle spalle del Bologna. Al termine della partita l’allenatore della Roma Daniele De Rossi è intervenuto ai microfoni di Dazn.
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Roma, le parole di De Rossi
L’allenatore giallorosso ha iniziato analizzando la partita: “Vincere un derby è bello sempre, da allenatore però è un po’ diverso. Era da un po’ che la Roma non riusciva a vincere questa partita. In partita mi distraevo di più, ora c’era molta più tensione. Ho chiesto al quarto uomo se si fosse rotto il tabellone, il tempo non passava mai”.
“Nel post partita i giocatori sono andati in curva e mi ci hanno portato dentro – ha continuato -. Mi sono goduto qualche abbraccio con i tifosi”.
Sulla sfida contro il Lecce della scorsa settimana: “Noi dobbiamo essere sempre questi, contro il Lecce non sono riuscito a trasmettere la stessa energia”.
Sul ritorno di Abraham: “Avevo bisogno di due cavalli lì davanti. Chi entra in un derby è sempre carico e lui dopo nove mesi di calvario non vedeva l’ora di rientrare. Dal primo giorno ha cominciato a dirmi ‘I can’t wait’. Ma prima di vedere il vero Tammy ci vorrà del tempo”.
8 vittorie in 11 partite: “Merito mio? Odio i finti umili. Mi è caduta dal cielo questa opportunità, un’occasione enorme di allenare giocatori forti. Loro qualche volta nascondono sotto al tappeto i miei difetti. C’è ancora qualcosa da migliorare ma c’è anche del merito. Da capitan futuro a mister futuro? Non voglio essere trattato da ex calciatore ma da allenatore vero. Mi sento mister presente“.
In conferenza stampa ha poi aggiunto: “C’è tanta gente che meriterebbe una dedica, a me da piccolo mi ha cresciuto un uomo che mi ha trasmesso valori, passione per la Roma e ora per questo lavoro assurdo, quindi penso a papà. Il mio percorso è cercare quello che piaceva a lui, non posso immaginare neanche io possa essere contento oggi“.