"Durante l’Europeo sapevo già che qualcosa non andava in lui. È un mio amico e avevo capito che c’era un problema". Così Rodri, centrocampista del Manchester City e della nazionale spagnola, ha parlato del suo capitano nella Roja nonché grande amico Alvaro Morata, che recentemente aveva raccontato di aver sofferto di depressione durante gli ultimi Europei disputati in Germania. "Il cervello non fa distinzione tra denaro e fama. Non ci preparano per certe situazioni, come perdere una partita o gestire pressioni enormi. Quando Morata, capitano della nazionale, ha avuto il coraggio di aprirsi, l’ho trovato esemplare". Ospite del programma El Hormiguero di Pablo Motos, Rodri ha trattato diversi argomenti. Tra salute mentale, la vittoria "a sorpresa" del Pallone d'Oro e il dibattito sul migliore di sempre.
Rodri: la sorpresa del Pallone d'Oro e la scelta sul migliore di sempre
"Non ero ottimista. Durante la giornata della cerimonia, però, ho iniziato a ricevere messaggi e vedere reazioni a Parigi. È stata una sorpresa". Sarebbe dovuta essere solo una formalità per Vinicius Jr e, invece, il Pallone d'Oro è stato vinto proprio da Rodri. Un sorprasso e un successo che per il calciatore del Manchester City significa molto per il movimento del calcio spagnolo.
"Abbiamo vissuto uno dei migliori periodi del nostro calcio, ma con un solo Pallone d’Oro vinto. Ho voluto rendere omaggio a quella generazione incredibile che non ha ricevuto il riconoscimento che meritava".
Messi o CR7? Nel corso dell'intervista, il centrocampista spagnolo ha svelato il suo preferito: "Messi è il migliore della storia, senza dubbio. Cristiano ha raggiunto livelli straordinari, ma senza quel talento innato di Leo. Quando giochi contro di loro, ti rendi conto della differenza: Messi era letale ovunque ricevesse il pallone".