Stefano Pioli ha parlato ai microfoni del sito ufficiale del Milan, in compagnia di Sergio Scariolo, coach della Virtus Bologna. L'allenatore rossonero si gode la pausa nazionali: "Questo è l'unico momento dove onestamente riesco a staccare. Il nostro format prevede sette partite in venti giorni, mia moglie dice sempre che non ascolto, ovviamente testa e idee sono sempre lì. Invece durante la sosta riesco a fare qualche uscita in bicicletta, qualche partita a paddle, o semplicemente una passeggiata col cane e pensare ad altro. Mi piace molto guardare lo sport, mi rilassa".
Le parole di Stefano Pioli sui ritiri
L'allenatore ha poi parlato della decisione sui ritiri: "Sono 3-4 anni, prima a Firenze e ora qua al Milan, che non facciamo i ritiri. Anche in trasferta, partiamo al mattino per poi giocare la sera. Sia io che i giocatori vediamo che non abbiamo bisogno di andare in ritiro la sera prima, anzi. Stare a casa ci permette di essere un po’ più sereni e anche un po’ più concentrati. I ritiri una volta erano aggreganti, si stava insieme, si giocava a carte ora con iPad, computer, cuffie, ognuno ha il suo mondo”.
Pioli: "I campioni alzano il livello di tutto l'ambiente"
La ripartenza post Covid rossonera è stata un vero e proprio trionfo, a livello di numeri e a livello di tifoserie: "È importante il loro sostegno, soprattutto per quello che abbiamo passato senza tifosi. Abbiamo capito quanto ne abbiamo bisogno, è importante portarli a vivere le partite con questo entusiasmo. Allenare i campioni? Hanno una competitività così forte che non è difficile allenarli. È più il rapporto che si crea con gli altri. Quello che fai tu con il campione può creare qualche situazione un po’ così al limite ma alla fine la differenza la fa sempre l’intelligenza del gruppo: alzano il livello di tutto l’ambiente. I problemi ci sono con chi pensa di esserlo e non lo è".
Stefano Pioli ha poi concluso parlando di un tema già trattato, il tempo effettivo: "Mi piacerebbe comunicare molto di più durante una partita. Vorrei introdurre il time out o il tempo effettivo. Metterei a metà primo tempo un time out per essere con il mio intervento più specifico, più preciso”.