"Ricordati che il calcio è un gioco, vai in campo e divertiti". Chi parla è Nils Liedholm, chi ascolta è un giovane 16enne che sta per indossare la sua prima maglia del Milan. Probabilmente neanche loro si rendono conto che quel momento sta per entrare per sempre nella storia del calcio. Sì, è vero, sta per esordire in Serie A il figlio di Cesare, il capitano che alzò nel cielo di Wembley la prima Coppa dei Campioni rossonera, ma nemmeno loro possono immaginare che oggi, 35 anni dopo, si sarebbe parlato ancora di quel momento. Quel 20 gennaio 1985, a Udine, non sta per muovere i suoi primi passi nei campi di Serie A solo il figlio di Cesare, sta per farlo uno dei più grandi difensori della storia del calcio mondiale, sta per farlo semplicemente Paolo Maldini.
Dall'Udinese all'Udinese, un filo lungo 35 anni. Dal gol di Hateley a pareggiare il vantaggio iniziale di Selvaggi, alla doppietta di Ante Rebic, festeggiata sempre sul campo. Questa volta con indosso la giacca e la cravatta, invece di maglietta e pantaloncini, ma sempre con lo stesso cuore colorato di rosso e nero. Non poteva che finire bene, visto che a Paolo il Friuli e la formazione bianconera rievocano bellissimi ricordi. Quel debutto appena 16enne al posto di Sergio Battistini, ma anche i due gol in trasferta segnati a Udine: la città nella quale ha segnato di più, dopo Milano ovviamente. Udinese-Milan 0-2 del 1996 e Udinese-Milan 1-1 del 1997, quando il destino ci si mette non c'è proprio nulla da fare. E allora non deve stupire la vittoria al cardiopalma dei rossoneri ieri. Nel 35esimo anniversario dell'esordio in Serie A di Maldini non poteva che andare così, con Paolo in campo a esultare.
"Questo ragazzo ha un grande avvenire", sempre parola del Barone svedese dopo l'1-1 del 20 gennaio 1985. E quando Liedholm ha parlato, raramente lo ha fatto a sproposito. 7 Scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Supercoppe Italiane, 5 Champions League (con 8 finali disputate), 5 Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club. Ridurre Maldini a dei semplici numeri, per quanto incredibili, non è corretto. Paolo è stato e sarà sempre sinonimo di grinta, classe, sportività e fedeltà alla maglia indossata. 902 volte, sempre con la casacca rossonera. E' diventato leggenda insieme al suo club, quello stesso che ora sta cercando di risollevare da dirigente. Theo Hernandez, uno dei migliori del Milan di oggi, una delle sue scelte più azzeccate. E se non lo sa lui cosa vuol dire fare il terzino nel Milan. La sfida di oggi è se possibile più difficile di quella intrapresa 35 anni fa. Ma, dall'Udinese all'Udinese, se c'è una persona che sa cosa vuol dire essere grandi e provare a tornare a esserlo quella è Paolo Maldini.
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