Palmeiras-Chelsea, una storia tutta "italiana"
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Data: 11/02/2022 -

Palmeiras-Chelsea, una storia tutta italiana

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Le due squadre che si contenderanno il titolo ad Abu Dhabi sono legate da un filo tricolore
Le due squadre che si contenderanno il titolo ad Abu Dhabi sono legate da un filo tricolore

L'Italia manca dal Mondiale per Club dal 2010, anno in cui l'Inter, campione d'Europa in carica, sconfisse i congolesi del Mazembe per 3-0. Ma anche domani, quando andrà in scena la finale dell'edizione 2022 fra i brasiliani del Palmeiras e gli inglesi del Chelsea, il nostro paese sarà degnamente rappresentato. Basta aguzzare la vista, e guardare al passato, alla storia, alla tradizione dei due club per rendersene presto conto. 

 

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Palmeiras, ovvero "Palestra Italia"

Il Palmeiras ha ottenuto di partecipare alla competizione per la sua vittoria della Copa Libertadores, arrivata contro i connazionali del Santos. Il "Verdao" ha sconfitto l'Al-Ahly in semifinale guadagnandosi l'opportunità di vincerla per la prima volta. Pochi sanno che quella del Palmeiras è, alle sue origini, una storia tutta italiana: il club paulista nacque a inizio Novecento grazie all'opera di imprenditori e appassionati immigrati italo-brasiliani, come rivelano i nomi: Marrazzo, Cervo, Marzo. Il primo nome del club fu, inevitabilmente, "Palestra Italia".

 

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"Palestra" come simbolo di una concezione polisportiva, e non "calcio-centrica", ma anche egualitaria, dato che il club fu il primo in Brasile a trasformare il "football" in uno sport di massa, da elitario qual era. "Italia" come omaggio, racconta la leggenda, alle due squadre che avevano catturato l'attenzione e rubato gli occhi dei fondatori: Pro Vercelli e Torino, che nel 1914 avevano svolto in terra brasiliana una breve tourneé.

Fu il generale Getulio Vargas, a capo della "giunta militare" detentrice del potere in Brasile negli anni '30, a imporre il cambio di denominazione in "Palmeiras", sulla scorta di una concezione autarchica e nazionalistica che non risparmiava certo il calcio (si ricordi anche il caso di "Internazionale" e "Ambrosiana", relativo agli stessi anni). Così, l'Italia del calcio "colonizzava" anche il Brasile, dopo l'Argentina degli "Xeneizes" (la riformulazione di "Genovesi") del Boca Juniors. Ancora oggi a San Paolo resta viva la memoria delle origini, e il Palmeiras conta su una nutrita comunità di tifosi italiani. E nel logo del club non puà mancare lo stemma di Casa Savoia

Il Chelsea fra Conte, Di Matteo, Vialli e Jorginho

Anche nella storia del Chelsea, che si è conquistata la finale battendo per 1-0 i messicani del Monterrey (gol di Lukaku) l'Italia ha un ruolo tutt'altro che indifferente. Il club del nord di Londra aveva vinto appena 1 titolo d'Inghilterra prima dell'arrivo del nuovo patron Roman Abramovich. Negli ultimi vent'anni sono arrivati altri cinque titoli nazionali, accompagnati dalle due Champions League che impreziosiscono ulteriormente la bacheca dei "Blues".

Due dei campionati vinti in questo lasso di tempo sono stati targati da allenatori italiani: quello del 2009-2010 da Carlo Ancelotti, quello del 2016-2017 da Antonio Conte. E la prima delle due Champions, vinta nel 2011-2012 contro il Bayern nella finale dell'Allianz Arena, è arrivata grazie al "traghettatore" Roberto Di Matteo. Come dimenticare, poi, i successi in FA Cup e Charity Shield di Gianluca Vialli e la Europa League ottenuta a Baku contro l'Arsenal da Maurizio Sarri, o ancora il quadriennio di Claudio Ranieri? Dal Chelsea sono passati poi moltissimi calciatori italiani: da Cudicini a Dalla Bona, da Amelia a Casiraghi, da "Magic Box" Gianfranco Zola ai più recenti Zappacosta, Emerson Palmieri e Jorginho

 

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Insomma, domani, alle ore 17:30 italiane, allo stadio Mohamed Bin Zayed di Abu Dhabi, sede del Mondiale per Club, si farà largo un "pizzico d'Italia". Magra consolazione? Esagerazione? Forse no, forse si tratta del profumo della Storia, quella che qualche volta, più o meno appariscente, scende in campo

Tags: Chelsea



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