Napoli, De Laurentiis: "Se il Bari dovesse essere promosso in A lo ced...
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Data: 06/03/2023 -

De Laurentiis: "Se il Bari dovesse essere promosso in A lo cederemo"

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Il presidente del club azzurro ha parlato dall'Università di Caserta dove ha preso parte a un evento formativo
Il presidente del club azzurro ha parlato dall'Università di Caserta dove ha preso parte a un evento formativo

“Lotto per equiparare il Sud al Nord. Non per caso sono proprietario anche del Bari. Se il Bari dovesse essere promosso in Serie A lo cederemo a qualcuno che ci darà garanzie. Non lo lasceremmo in mani sbagliate". Così Aurelio De Laurentiis direttamente dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. 

ADL avanti col Napoli in caso di promozione del Bari

Il presidente del Napoli ha accolto, insieme al presidente della FIGC Gabriele Gravina, l'invito a presenziare all'evento "Regolamento del giuoco del calcio fra teoria e prassi" e ha fugato ogni dubbio in merito a come agirebbe nel caso il club pugliese, guidato da suo figlio Luigi e momentaneamente secondo in Serie B, dovesse centrare il salto di categoria. 

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De Laurentiis: "Come si curano i bilanci in perdita? Facendo tabula rasa"

Priorità agli azzurri, dunque, e l'occasione è stata propizia anche per una serie di riflessioni ad ampio raggio sul calcio e il suo Napoli: "La legge Melandri ci rompe le scatole da vent’anni. Come si fa a curare i bilanci delle società che sono in perdita? Facendo tabula rasa rapportando tutto al contesto attuale"

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De Laurentiis: "Perché non posso fare contratti di 8 anni?"

ADL ha poi alimentato il dibattito ponendo una serie di interrogativi: "Perché i contratti devono essere di cinque anni? Perché non posso fare un contratto di otto anni? Dopo i due anni, soprattutto se il calciatore ha cambiato agente e quello ancora non ha guadagnato, comincia a rompere le scatole. Così spinge per farlo cedere e prendere le commissioni".  

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De Laurentiis: la gestione del Napoli, lo scudetto, la Champions e la Superlega

Sulla legame e la gestione del Napoli: "Il mio legame con Napoli parte da lontano. I miei nonni aprirono un pastificio nel 1929 a Torre Annunziata. Se non fossi tifoso del Napoli sarei rimasto qui per 19 anni? Sono tifoso della squadra ma ancor più della città. La ritengo centrale in Europa come era nel passato. Lotto per equiparare il Sud al Nord. Io che sono molto rigido vengo contestato, mi si dice che non sono tifoso. Io sono per l’organizzazione. Tre tifosi della Lazio sono stati arrestati: io non faccio entrare fumogeni e botti ai nostri tifosi e loro come hanno fatto? Ma tutto ciò viene male interpretato dai tifosi, che mi contestano.

Capitolo Champions e scudetto: "Vinciamo la Champions? A furia di dire che vinciamo Champions e scudetto ci portiamo iella da soli. Bisogna essere silenziosi, le onde negative si propagano. La sconfitta con la Lazio è salutare, avremmo rischiato di sederci e invece così non lo faremo. Sarri è stato paraculo nel suo modo di interpretare la gara. I napoletani hanno una marcia in più, allora sono temuti. Mi auguro che vinceremo entrambe le cose".  

"La Superlega servirebbe? No, perché il merito deve prevalere. Io toglierei il comando alla Uefa, creerei una competizione tutti contro tutti per le squadre che arrivano ai primi posti dei campionati europei" ha concluso De Laurentiis. 

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Gravina e la ricetta per affrontare il calcio in crisi

Approfondita anche la riflessione di Gabriele Gravina: "Calcio in crisi? Non se ne esce con piccole regole, serve un cambio di marcia. Il calcio italiano deve capire che è arrivato il momento di un cambio totale, se non lo facciamo l’effetto sarà devastante. Non basta aumentare il valore della produzione, bisogna controllare i costi. La Premier comincia a sentire il peso di quanto fatto negli ultimi anni, anche in Cina si è concluso il sistema degli anni scorsi".



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