"La squadra è fortunata ad avermi, se fossi stato qua dal primo giorno avremmo vinto lo scudetto", così Zlatan Ibrahimovic al termine della roboante vittoria contro la Juventus. Lo stile di Ibra non è cambiato, è stato bravo a modificare il suo gioco, adattandosi a un nuovo e diverso modo di giocare: "Sono vecchio non è un segreto, ma l'età è solo un numero. Sto facendo bene gli allenamenti, ho un buon equilibrio. Sto bene, cerco di aiutare la squadra in tutti i modi". Il bottino dice 5 gol in 11 partite di Serie A, uno ogni 160'. Non c'è male.
Scudetto con Ibra?
Zlatan Ibrahimovic non ha tutti i torti, il Milan da quando lui è arrivato ha intrapreso un percorso evolutivo e, classifica dell'anno solare 2020 alla mano, i rossoneri si troverebbero a 28 punti, appena 5 in meno della Juventus sempre capolista. Davanti alla squadra di Pioli, oltre ai bianconeri, solamente Atalanta (32) e Lazio (sempre 32). Ma l'impatto dello svedese non è quantificabile solamente in punti, perchè con la sua influenza ha aiutato la squadra a compattarsi e a riprendere coraggio e sfrontatezza. E' emblematica, contro la Lazio, l'immagine di Ibra che dà indicazioni ai compagni, nel pieno rispetto dei poteri di Pioli, senza mai sostituirsi a lui. Tra i due c'è stato subito feeling ed è anche per questo che il Milan ha iniziato a macinare punti e prestazioni. I due leader della squadra, uniti, stanno riportando i rossoneri a vincere anche contro le prime 5 in classifica.
Ma è solo merito di Ibra?
Il 2020 rossonero non è solamente Ibrahimovic, ma anche, e soprattutto Ante Rebic. Dall'inizio del nuovo anno non si è mai fermato, 10 gol in 20 partite con una media impressionante: le reti dell'ex Eintracht sono state siglate con soli 22 tiri, con una percentuale realizzativa del 45%. Un cecchino. L'inizio di stagione di Rebic non è stato dei migliori, non si è praticamente mai visto. La sua rinascita è arrivata in concomitanza con l'arrivo di Ibra: coincidenze? Non è un mistero che lo svedese faccia rendere di più i compagni di reparto, grazie alla sua personalità e ai consigli dispensati, sia in campo che in allenamento. Tutto merito di Ibrahimovic? Non solo, ma la sua impronta, gigante, è evidente.