Ripartire con lo stesso risultato ma con un allenatore diverso. Il Milan, reduce dalla vittoria di Marassi con il Genoa, spera di ripetere il bis con il Lecce al ritorno in campo dopo la sosta per le Nazionali. In panchina, però, non ci sarà più Marco Giampaolo. Al suo post ecco Pioli, chiamato per dare una scossa ad una squadra che ha perso quattro volte nelle prime sette giornate.
"Ho avuto le risposte a quello che cercavo - ha spiegato l'allenatore nella conferenza stampa della vigilia - volevo attenzione, disponiblità e curisoità, cose che ho puntualmente trovato. Ovviamente la cosa più importante sarà la prestazione di domenica sera, dovremo vincere con il giusto atteggiamento. La prossima sosta rappresenterà un primo bilancio. Non si cambia il Milan in 10 giorni"
Dal 1' ci sarà Piatek al centro dell'attacco, con il polacco che trovò le sue prime quattro reti italiane proprio contro il Lecce: "Ho parlato con i miei giocatori, bisogna come prima cosa entrare nelle loro teste. Gli ho detto le stesse cose che ho ripetuto ai suoi compagni, ovvero che ho grande fiducia in lui e che se è al Milan è perché ha i valori giusti per starci". Intorno a lui ci saranno anche Maldini, Boban e Massara: "Abbiamo una relazione di assoluto confronto. Competenza, condivisone e rispetto dei ruoli. Per me le basi. A Milanello ci sono persone con il Milan nel cuore"
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Discorso che si sposta poi sulla formazione che scenderà in campo a San Siro: "Di solito, se giochiamo la sera, ufficializzo le mie scelte al mattino. Tuttavia farò uno strappo alla regola, perché abbiamo bisogno di lavorare insieme. Quello che scenderà in campo sarà un Milan che vuole fare la partita, che è consapevole di avere dall'altra parte un avversario che le uniche due partite le ha vinte in trasferta. Il Lecce è ben allenato, la squadra si conosce bene e quindi servirà una grande prestazione per vincere".
Nessun ritiro pre partita: "I ritiri non sono più quelli di una volta, ognuno sta per i fatti suoi. Dormire insieme la sera prima non penso faccia la differenza". Una convinzione: "I cavalli li abbiamo, dobbiamo soltanto sprigionarli". A spingere il suo primo Milan saranno gli oltre 50mila di San Siro: "I tifosi non possono rappresentare una pressione eccessiva. Giocare nel Milan non deve essere un assillo, ma uno stimolo".
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Infine spazio ai singoli, a partire da Leao: "Ha grandi doti, lo vedo più punta che esterno", passando per Paquetà: "L'ho visto bene, ma sono passati pochi giorni", Rebic: "Lo avevo già allenato. E' cresciuto, è un giocatore che strappa e di carattere. Ci darà una grande mano", e finendo con Calhanoglu: "Credo abbia caratteristiche più da trequarti offensiva che da costruzione bassa, ma può fare entrambe le cose". Domenica sarà anche il suo compleanno: "Che regalo mi aspetto? Non ho dubbi, una vittoria".