Il Karim Benzema monumentale di questa stagione proietta un’ombra lunga. Le attenzioni, i flash, le prime pagine, dopo tanto tempo sono sue. E, come accadeva a lui con Ronaldo, a pagare sono gli altri attaccanti di questa Liga, oscurati dalle sue giocate dalla capitale alla provincia.
Dimenticate dietro le gesta del francese, infatti, ci sono storie di crescita, riscatto o vere e proprie rivelazioni. Dal secondo al quinto posto della classifica dei capocannonieri (il primo è ovviamente di Benzema, 25 reti) si nascondono 57 gol. Segnati da quattro giocatori che nello scorso anno in Liga di reti ne avevano festeggiate nove, in tutto. Da Madrid a Barcellona, passando per Siviglia, andiamo a scoprire chi sono.
Vinicius
Questo ragazzo qui sicuramente lo conoscevate già. La crescita di Vini, passato da 3 gol in campionato a 14, è sotto gli occhi di tutti. Ed è una delle opere maestre di Ancelotti nel suo revival madridista. “Sapeva fare le cose difficili, ma sbagliava quelle facili” e Carletto gli ha insegnato “che deve prendersi una pausa nei momenti importanti di ogni giocata”, come lui stesso ha spiegato. Ragionare, insomma, rendere ordinato il suo preziosissimo caos. Anche grazie alla migliorata chimica con Benzema, il brasiliano da causa persa, giocatore sconclusionato e scarso finalizzatore è diventato una macchina da gol. E di assist: sono addirittura 17 in stagione, la maggior parte al compagno di reparto francese.
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Juanmi
La stagione del Betis, che finisca con la qualificazione in Champions o no, è già storia. Risultati, passione, bel calcio. E quel trofeo, la Copa del Rey, che è tornato nelle vetrine di Heliopolis 17 anni dopo l’ultima volta. Tutto merito dell’ingegnere Pellegrini, che ha saputo illuminare un gruppo con qualche talento e molti tipi normali. Fra questi, ecco Juanmi, passato da 2 a 14 gol in un anno. Un fisico come tanti, capelli come tanti, persino abilità come tanti, ma dal rendimento ben sopra la media. Ala sinistra, corre per tutti i trequartisti, si infila negli spazi che trova e finalizza con semplicità. La sua semplicità. Solo in un’altra stagione di Liga era arrivato in doppia cifra (11 gol nel 2017) e si pensava che dopo una serie di infortuni le sue reti le avremmo contate sempre sulle dita di una mano. Oggi, con 18 centri in tutte le competizioni, è il miglior marcatore del suo Betis e idolo dei tifosi.
👑🏆🤪
— Real Betis Balompié 🌴💚 (@RealBetis) April 24, 2022
O'Rei ganando la #CopaDelRey. Se cierra el círculo.#BetisAlé pic.twitter.com/szbQ16U2S0
Raúl De Tomás
Erre punto Di punto Ti punto, come recita la sua maglia, l’anno scorso aveva segnato zero gol in Liga. Questo perché giocava in Segunda con l’Espanyol, di cui difende ancora i colori dopo la promozione. De Tomás ha 27 anni e si porta dietro dai tempi della cantera del Real Madrid l’etichetta di talento dannato. Oggi, dopo una carriera di prestiti maldigeiriti e trasferimenti sbagliati, si è rimesso a posto: fa boxe, medita, torna a casa presto, mangia come un professionista. E si trova finalmente a suo agio nel ruolo di eroe della classe operaia. Lo dimostrano i 15 gol, la cifra più alta mai toccata in una singola stagione ad alti livelli (l’anno scorso furono 27, ma in B).
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Enes Ünal
Questo centravanti turco è giovane da un po’. Di anni ne ha 24, ma era sette stagioni fa che arrivava al Manchester City, con tutto il carico di aspettative che ne derivava. Da lì in poi, solo una grande annata, quella con il Twente nel 2016/17, quando segna 18 gol. Per il resto, tante promesse non mantenute. Per esempio, l’anno scorso con il Villarreal di gol ne ha segnati quattro. Quest’anno, invece, è già a quota 15, in un Getafe di cui è una delle poche buone notizie. Un raggio di sole nella lotta per non retrocedere: nel 2022 ha segnato gli stessi gol di Benzema in campionato e ha raddoppiato il suo valore su Transfrmarkt (da 9 a 18 milioni).