"Per me Napoli è stato un grande passo", spiega Dries Mertens durante un'intervista alla UEFA. "Per vivere in una città così e fare bene in una squadra così devi adattarti in ogni cosa, sentirti a casa e imparare la lingua. Non è stato semplice mantenere la linea in questi anni, cerco semplicemente di godermi quello che ho, perché è importante. La gente mi ha fatto diventare napoletano perché ha capito che vivevo come loro". Un inizio difficile, ma Napoli ha saputo premiare il miglior marcatore della sua storia, integrandolo alla perfezione, tanto da dargli il soprannome di "Ciro".
Il rapporto con Sarri e Gattuso
L'inizio con Sarri rispecchia quello con Napoli, difficile ma con il passare del tempo glorioso, "Con Sarri all’inizio giocavo poco, ero arrabbiato ma mi tranquillizzava, mi diceva che ero importantissimo per la squadra e presto avrei avuto il mio spazio. Mi ha cambiato ruolo e mi ha cambiato la vita", racconta Mertens. Con Gattuso il Napoli ha vinto la Coppa Italia e ha risollevato una stagione iniziata male: "Gattuso è l’allenatore perfetto in questo momento: sa cosa significa vincere, stimola il gruppo e i giovani, diventerà un grande allenatore".
La sfida al Barcellona
Ad oggi la Champions League è stata giocata quasi alla perfezione dal Napoli: "Sono molto contento della Champions giocata quest’anno, peccato aver concesso il gol al Barcellona all’andata", unico rammarico di Mertens. Sappiamo che sarà complicata al ritorno, ma non si sa mai cosa può accadere. Loro in casa giocano un gran calcio, non sarà facile per noi ma abbiamo l’obbligo di fare gol, perché altrimenti siamo spacciati. Battere il Liverpool è stato bellissimo, anche quella del pareggio a Anfield è stata una grande notte".
Mertens non pensava potesse arrivare a battere il record di gol con la maglia del Napoli: "Prima ho aiutato Hamsik a farlo, poi ci sono riuscito io. È stato incredibile perché quando sono arrivato a Napoli non pensavo potesse andare così".