Arriva con la macchina elettrica e cambia le partite: Juve, ecco Aké
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Data: 26/01/2021 -

Arriva con la macchina elettrica e cambia le partite: Juve, ecco Aké

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Dopo Abdoulaye Dabo, per la Juventus U23 di Lamberto Zauli c’è un nuovo rinforzo in arrivo. Si tratta di Marley Aké, giovane attaccante classe 2001, nato a Beziers, a pochi km da Montpellier, il primo club professionistico a credere in lui. Il secondo è stato l’Olympique Marsiglia, club del suo cuore: da piccolo andava al Vélodrome col papà e lo zio. “Non avrei mai immaginato di giocarci un giorno”. Adesso per lui il sogno si chiama Allianz Stadium, con la maglia bianconera.

Ake_Getty.jpg

CARATTERISTICHE

Nasce centrocampista, ma la capacità di trovare il gol lo fa avanzare presto di qualche metro. La scorsa stagione, con le riserve dell’OM, inizia segnando sette gol in cinque partite. “Deve fare l’attaccante”. Del resto, è anche il suo sogno: nato nel sud della Francia, da genitori ivoriani. Tifoso dell’OM: impossibile non innamorarsi di Didier Drogba per un bambino appassionato di pallone come lui. È il suo idolo. 

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La sua posizione preferita in campo è quella di esterno sinistro, per accentrarsi e calciare sfruttando le sue qualità tecniche. Le belle performance nella squadra riserve gli valgono le prime convocazioni tra i professionisti: sono nove nella stagione 2019/20. Nove come quelle di quest’anno in Ligue 1 (insieme ai primi minuti in Champions League: 35). Zero gol, qualche occasione sprecata per carenza di freddezza, dovuta all’inesperienza. E qualche lampo di grande personalità. Un esempio su tutti: 31 luglio scorso, l’Olympique Marsiglia affronta il Bayern Monaco, campione d’Europa uscente, per l’ultima amichevole prima dell’inizio della Ligue 1. Al 62’ Villas-Boas inserisce Marley Aké al posto di Florian Thauvin. Il giovane ragazzino entra in campo, e senza timore mette in luce il suo talento. Recupera palla a centrocampo, salta due giocatori bavaresi di velocità, un terzo con un tunnel e prova il pallonetto da cinquanta metri. Palla bloccata dal portiere con qualche brivido. In quei dieci secondi Aké ha impressionato tutti. Flick compreso.

PERSONAGGIO

Marley Aké è anche una personalità piacevole all’interno del gruppo. Semplice, simpatico, umile. Al ‘Centre de Formation’ di Marsiglia ogni giorno tutti i giocatori si presentavano con macchine di lusso. Lui arrivava con una macchinina elettrica di colore rosso: “Non sono riuscito ancora a prendere la patente perché tra il calcio e la maturità (l’anno scorso, ndr) non ho avuto tempo. Quindi uso questa. Fa rumore ma mi è molto utile”. Autoironico: “I miei compagni mi prendono in giro, la chiamano lavatrice, o trattore”. Soprannome dato dal (ormai ex) compagno Dimitri Payet: “Sì, è più una lavatrice che un trattore. Mentre si allena gli lava anche i vestiti”. Risposta di Aké: “Non m’importa. Ci rido sopra”. Senso dell’umorismo. 

Guarda il video in cui arriva con la sua macchina elettrica rossa agli allenamenti: 

DICONO DI LUI

Umile, intelligente: è veramente un ragazzo positivo e ammirevole”, ha detto Bouna Sarr, suo ex compagno. “In lui troviamo dribbling e velocità per l’attacco. Entra spesso a fine gara e dà dinamismo. Può diventare un grande calciatore”: parole di André Villas-Boas, l’allenatore che l’ha lanciato tra i professionisti. Dribbling, vivacità e personalità: non ha paura di provare a fare giocate difficili.

Entra e spesso cambia il ritmo dell’incontro. Una riprova: 16 febbraio scorso, Lille-OM. Ci si gioca molto in termini di qualificazione in Champions League. L’OM è sotto di uno all’ora di gioco (rete di Osimhen). Al 64’ entra Aké che si prende il posto in alto sulla fascia sinistra. Dopo tre minuti provoca il corner dal quale l’OM troverà il gol del pari. 120 secondi dopo è all’origine del contropiede della rimonta definitiva: 1-2 finale. “Ha cambiato la partita”, dirà André Villas-Boas al termine dell’incontro. Decisivo.

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Adesso una grande opportunità in un club come la Juventus. Integrerà il gruppo dell’Under 23 di Lamberto Zauli. Secondo i dirigenti della Juventus, Aké avrà l’opportunità di allenarsi anche con la prima squadra, due o tre volte a settimana. Per far vedere anche a Pirlo la sua qualità nei dribbling e nella velocità. Come una macchina che sfreccia sulla fascia. Non elettrica stavolta.



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