Il Loca alla Juve, due mesi dopo la doppietta alla Svizzera
Claudio Giambene 17 Agosto 2021Dai campetti della provincia di Lecco alla doppietta europea contro la Svizzera: la storia di Manuel Locatelli

Gli vogliono bene, sinceramente. Gliene vorrebbero anche se non portasse quella maglia che somiglia tanto a quella con cui iniziò da bambino. Giocava con Mattia che aveva 4 anni più di lui. Oggi suo fratello è in Prima Categoria e tifa Juve. Continuerà a tifarla anche adesso che Manuel indosserà proprio la maglia bianconera.

E non è l’unico a gioirne. Il passaggio alla Juve di Manuel è una soddisfazione anche per Margherita Taiana, la sua prof di matematica al liceo. Bianconera ed ex portiere, decisa e tenera nei ricordi. “In classe Manuel capiva subito cosa gli serviva per andare avanti senza problemi. Ridendo e facendo ridere, come quando disse di essere lui il campione in un compito di statistica”. Margherita ha una maglia del Milan autografata. Sogna di averne anche una bianconera e ora lo potrà realizzare.

Quant’è lontana quella panchina di Milanello su cui gli fu detto che non rientrava più nei piani rossoneri. Sono passati 34 mesi da quel giorno. Nei primi 2-3 c’è stata la mano della famiglia. Ad asciugare prima le lacrime e poi a far capire il potere della semplicità. In quelli successivi, c’è stato Roberto de Zerbi. Gli ha fatto capire di essere una mezzala che poteva volare e lo ha caricato di responsabilità. È diventato un punto di riferimento e una promessa mantenuta.

Eppure è rimasto quel bambino che l’osservatore Paolo Rota scoprì nel 2006 a Pescate, tornando dalla Valtellina. Si affacciò alla balaustra che costeggia via Roma e vide un corpo minuto giocare come un gigante.

Era il 2006, anno dell’ultimo nostro urlo azzurro. Quindici anni dopo è stato Manuel il protagonista. E al bambino di 8 anni che è in ognuno di noi e che rivediamo in Manuel, classe ‘98 e protagonista di una notte magica.

A proposito, nella sua Galbiate, abita anche Adriano Celentano. Diversamente schivi, i Locatelli e i Celentano. Quello che alla fine conta è ripensare al percorso. Dall’oratorio di via Roma a Pescate alla doppietta all’Olimpico, a Roma. Rock, come i Manu…skin. Due secoli fa era la terra del Manzoni. Oggi è il paese “del Manuel”…