Che non si fosse più nell'epoca d'oro della gestione Ferguson lo si era capito da tempo, ma aspettarsi un crollo così da una grande del calcio come il Manchester United fa sempre un certo effetto. Sconfitta clamorosa, per certi versi storica contro il Tottenham dell'ex Mourinho, che se ne esce dal suo vecchio stadio Old Trafford addirittura con un 6-1.
Notte fonda per Solskjaer e i suoi ragazzi, nonostante un mercato che ha portato una stella come Van de Beek l'avvio è stato terribile con due sconfitte su tre partite, di cui una è stata questa figuraccia senza precedenti. Una sola vittoria, quella last minute contro il Brighton, con il rigore decisivo assegnato dopo il fischio finale, per evitare che alla sosta la squadra arrivasse addirittura a secco di vittorie.
E pensare che i Red Devils erano persino passati in vantaggio in avvio con un rigore di Bruno Fernandes, prima di venire rimontati e finire in inferiorità numerica per il rosso diretto a Martial, che sul punteggio di 1-2 ha dato il via al più grosso pasticcio della storia recente del club. Sei gol in una sola partita in casa li aveva subiti solo altre due volte, ma in circostanze ben differenti: nel 1996 contro il Southampton e nel 2011 in uno storico derby con il City, quello del Why Always Me di Mario Balotelli. Contesti però completamente diversi che comunque lasciavano delle speranze per il futuro.
Oggi le prospettive sono sicuramente meno ambiziose di allora, per una squadra costretta a battere le mani agli altri: a un Harry Kane partito con 3 gol e 6 assist in quattro partite (solo Henry nel 2005 con 10 partecipazioni ai gol complessive ha fato meglio) o a Mourinho, capace di battere segnando almeno cinque gol una sua ex squadra, impresa che per ultimo aveva fatto proprio Solskjaer in Premier, nella sfida contro il Cardiff. Partite che restano nella storia, mai così grigia in questi anni per il Manchester United.