È stata una giornata davvero caotica per il Livorno, che continua a vivere ore difficili. Il primo colpo di scena c'è stato alle 14, quando cioè il presidente Rosettano Navarra ha comunicato con una lettera l'intenzione di farsi da parte e donare le sue quote (il 21%) alla città e ai tifosi, quindi al sindaco Salvetti, che li rappresenta istituzionalmente: "Sono sicuro che saprà trovare una soluzione", quanto scritto dall'attuale numero uno amaranto.
Un gesto il suo ritenuto doveroso dalle altre parti in causa, ovvero dai soci finanziati da CereaBanca (Silvio Aimo, Umberto Casella, Mauro Ferretti e Angelo Corniglia, che detengono il 69%) così come da Aldo Spinelli, che ha conservato il 10% senza ruoli operativi, e dal gruppo Carrano (formato da Danilo Mariani e Giorgio Heller) che al momento è fuori ma che sta trattando per mettere le mani sulla maggioranza del Livorno e quindi sulle quote dei soci di CereaBanca.
Tuttavia fin da subito è apparso chiaro che mancasse un altro passaggio chiave, ovvero la rinuncia da parte sempre di Navarra del diritto di prelazione sulle quote. Senza quella avrebbero avuto tutti le mani legate, o almeno così dicono, e nessuno avrebbe potuto fare fronte alla fideiussione da circa un milione e alle varie scadenze con la Lega (450mila euro di contributi previdenziali e tasse entro il 16 ottobre).
Ma il problema non si è più posto. In serata infatti altro colpo di scena: è arrivata una nuova lettera, questa volta da parte dello stesso sindaco Salvetti, che ha spiegato come la legge impedisca al comune di accettare le quote di Navarra, in quanto il Livorno calcio - in qualità di società sportiva - non rientra fra quelle dirette al perseguimento delle finalità istituzionali proprie della pubblica amministrazione. Non cambia nulla dunque. I tre soci (Navarra, Spinelli e CereaBanca) rimangano al momento a capo del Livorno e dovranno far fronte alle spese.
E qui sorge il giallo legato alla fideiussione. Secondo Heller e CereaBanca, verrà pagata. Inizialmente sarà di 600mila euro e non di un milione come necessario. Questo perché, sostengono, il presidente Navarra ha prima presentato e poi ritirato la sua parte. Mancherebbe solo la sua firma per ufficializzare l'atto. Firma che però non è ancora arrivata. Dall'altra parte Navarra, secondo cui a firmare la fideiussione non deve essere lui ma la banca che si impegna a favore della Lega a pagare gli emolumenti del Livorno in caso di inadempienza, era pronto a presentare la sua parte (doppia rispetto alla quota in suo possesso) entro il 17 ottobre, ovvero entro la data di scadenza, così come ha sempre fatto. Una volta superati i termini, le cose sono cambiate.
Nessun problema invece per le scadenze con la Lega (450mila euro di contributi previdenziali e tasse da versare entro il 16 ottobre). Quelle verranno rispettate, in modo da evitare punti di penalizzazione. Anche perché domenica 18 il Livorno è atteso ad Olbia per la quinta giornata di campionato. Se la fideiussione non verrà pagata in tempo, gli acquisti estivi (ma anche alcuni giocatori già in rosa) potrebbero non presentarsi alla partita, in quanto teoricamente svincolati. Nel frattempo la trasferta è stata organizzata. Prenotato traghetto e albergo, il Livorno partirà con 16 giocatori. Di questi ci saranno almeno un 2001, un 2002, due 2000 e un 99. Saranno in pochi insomma. E giovanissimi. In attesa di ricevere buone notizie.