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La favola del Lens, l’Atalanta francese che insegue il PSG delle stelle

Focus sul Lens, la squadra seconda in Ligue 1, costruita puntando sui talenti, qualche senatore e un allenatore promettente

 

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Intorno a lui c’è un gruppo di giovani calciatori che iniziano già a far gola a mezza Francia (e non solo): a partire dal difensore Christopher Wooh (classe 2001, strappato a costo zero dal Nancy in estate), Cheick Doucouré a centrocampo (classe 2001) fino ad arrivare ad Arnaud Kalimuendo (classe 2002, QUI la sua storia), la pépite (di proprietà del PSG) già da un anno al Lens, e seguito dall’agenzia di scouting di Francesco Totti (la IT Scouting). Insieme a loro ci sono altri giocatori pescati e scoperti con l’occhio di chi se ne intende: Przemyslaw Frankowski è un esterno destro polacco a tutta fascia, preso dal Chicago Fire in MLS, pagato poco (2,3 milioni di euro), con rendimento già elevato (due gol pesantissimi contro Lille e OM); poi già da un anno è tornato Gael Kakuta, un altro grande talento che è rientrato alla casa madre (era cresciuto proprio a Lens), e che a tratti brilla come faceva ai primi tempi al Chelsea. 

L’allenatore

 

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Ma non c’è macchina che non vada forte senza un grande pilota: Franck Haise. L’allenatore francese, senza vantare un grande CV (quella dell’anno scorso è stata la sua prima esperienza in Ligue 1), sta dimostrando grandi competenze. L’anno scorso riuscì a battere il PSG: quest’anno il suo Lens ha già vinto contro Olympique Marsiglia e Lille, i rivali di sempre, che in casa non venivano battuti da quindici anni. Il suo 3-4-1-2 è perfetto e fa male. La società cresce puntando sui giovani e senza la minima spesa faraonica (non c’è un giocatore nell’attuale rosa che sia stato pagato più di 8,5 milioni). Corsa, gioventù, pressing, tecnica, gioco seducente ed efficace: il Lens ricorda proprio l’Atalanta. La qualificazione Champions League è già nel mirino.